Il secolo dei massacri

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

Il XX Secolo si è concluso con la sconfitta dei più spietati totalitarismi mai comparsi sulla faccia della terra: nazismo e comunismo. Tuttavia tra le due ideologie ed i corrispondenti regimi con varie caratteristiche comuni, quali la crudeltà, il disprezzo per la vita umana, l'oppressione delle coscienze, l'occupazione di ogni sfera di attività, la sospensione di ogni forma di libertà, vi è una differenza fondamentale rappresentata dalla rispettiva fine. Il nazismo è stato annientato nel 1945 da una guerra, combattuta dai tedeschi con coraggio e determinazione, fino al loro annientamento di fronte alla strapotenza avversaria. Non si può tuttavia negare che il nazismo abbia avuto una sua tragica grandezza anche se criminale. il suicidio di Hitler e dei suoi principali collaboratori, da Himmler a Goebbels a Goring, la dignità con la quale i gerarchi superstiti affrontarono il Tribunale di Norimberga e subirono le pene loro legittimamente inflitte lo confermano, assieme ai milioni di soldati caduti in guerra ed alle città tedesche distrutte dai bombardamenti e dai combattimenti casa per casa.

Il comunismo invece è crollato miseramente ovunque, travolto dall'incapacità, dalla disonestà e dalla vigliaccheria dei suoi capi, che tuttavia in questo modo sono riusciti a salvare la pelle e le ricchezze accumulate disonestamente. L'Unione Sovietica, che disponeva del più potente esercito del mondo, si è sfasciata senza colpo ferire, dimostrando che l'ideologia comunista non aveva alcun fondamento morale, nè autentico seguito popolare e che per il comunismo nessuno era disposto a rischiare la vita. Lo stesso si era verificato in precedenza negli stati dell'Est europeo con l'unica eccezione della Romania, dove il leader Ceausescu fu ucciso da dissidenti comunisti che miravano soltanto a salvare le loro poltrone. Attualmente il comunismo è rimasto al potere in Asia, e precisamente in Cina, Vietnam e Corea del Nord. I primi due stati sono tuttavia scesi a compromessi per sopravvivere, concedendo spazi sempre più ampi alla libera iniziativa e sono percorsi da fremiti di ribellione di carattere prevalentemente religioso.

La Corea del Nord, invece, ha un regime da comunismo di guerra, è in preda alla carestia e tenta di sopravvivere spendendo le sue ultime risorse nella costruzione di missili con i quali esercita minacce e ricatti al fine di ottenere aiuti di carattere economico; la sua fine comunque appare prossima. In centro-america il regime comunista cubano è ormai alle strette; vive di espedienti soprattutto grazie al turismo, compreso quello di carattere sessuale, e ad aperture di carattere religioso, ma la morte di Castro, ormai non lontana per motivi anagrafici, probabilmente ne provocherà la scomparsa. Vi sono poi alcuni stati africani ufficialmente marxisti ma in realtà guidati da autentici satrapi che. conducono una vita da nababbi. Ed ora veniamo alle dolenti note. Nonostante l'ingloriosa fine degli stati retti dal cosiddetto comunismo reale, purtroppo in Italia i seguaci a vario titolo del comunismo benchè ridimensionati di numero, sono più potenti che mai. Suddivisi in tre partiti, Democratici di Sinistra che si definiscono postcomunisti, Rifondazione Comunista e P.C. d'i. che continuano a definirsi comunisti duri e puri, dominano la maggioranza parlamentare e lo stesso governo grazie all'appoggio incondizionato dei popolari (ex sinistra democristiana attualmente in gravissima crisi a causa della defezione di Andreotti e soci) e di altri cespugli che si dichiarano progressisti e, purtroppo, di tanti preti che dimentichi delle terribili colpe del comunismo, confondono la solidarietà con il marxismo.

E fa veramente nausea vedere certi ex esponenti del P.C.I. ergersi a maestri di democrazia e di libertà, quando in effetti si sono macchiati di reati gravissimi collaborando con l'Unione Sovietica, all'epoca nemica dell'Italia e dell'Occidente. Inoltre costoro che pretendono dagli avversari abiure e ammissione di colpe relative a fatti avvenuti oltre cinquant'anni or sono, si sono ben guardati con la loro caratteristica sfrontatezza dal fare ammenda almeno a parole delle loro gravissime responsabilità e connivenze, per fatti anche molto recenti. Vi è poi un'altra considerazione da fare. Com'è giusto il parlamento italiano ha disposto che l'olocausto degli ebrei, conclusosi nel 1945 con la sconfitta dal III Reich, sia ricordato ogni anno, ad esecrazione perpetua di chi ne è stato l'autore. Ma è altrettanto giusto che accanto ai milioni di vittime del nazismo, tra le quali oltre agli ebrei vi furono molti cristiani, siano ricordati con pari rispetto ed onore gli oltre 200 milioni di vittime del comunismo, che tutt'ora continua a perseguitare ed uccidere in tante parti del mondo. Ma da questo orecchio l'attuale maggioranza governativa, dominata dagli ex P.C.I., non ci sente. Vi sono poi altri massacri anch'essi avvenuti nel XX Secolo che non devono essere dimenticati, a cominciare da quello dei cristiani armeni, assassinati o fatti morire di stenti in numero di oltre 1.500.000 dai turchi con l'appoggio entusiastico dei curdi negli anni 1915-1917. Nè vanno dimenticati gli eccidi dei cristiani che tuttora vengono perpetrati sempre da estremisti musulmani in Sudan, in Indonesia, nelle Molucche e via dicendo. Anche di questi morti nessuno parla, nessuno li ricorda, nessuno interviene perchè simili atrocità abbiano fine. In conclusione le vittime dei massacri avvenuti nel XX Secolo vanno ricordate tutte, senza eccezioni e senza fare differenze. Non è giusto che per miserabili calcoli politici vi siano morti di serie A e morti di serie B. Ci auguriamo pertanto che il prossimo Parlamento, stabilisca un'unica data per ricordare tutte le vittime, con pari dignità e per coprire d'infamia tutti i loro assassini, senza eccezioni di sorta.

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