Simeone II- una vittoria meritata

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

I politologi ed i giornalisti, in specie quelli italiani, sono rimasti esterefatti per il successo straordinario del “Movimento Nazionale per Simeone” che nelle recenti elezioni politiche in Bulgaria ha conquistato la maggioranza relativa dei voti (oltre il 44%) e ben 120 seggi su un totale di 240 al Parlamento.

La maggioranza assoluta non è stata raggiunta a causa di una fasulla Coalizione Simeone II, presentatasi contro la volontà del Sovrano, che ha raccolto quasi un altro 4% dei voti. Comunque la vittoria resta ed è indiscutibile. Per chi conosce ed apprezza lo Zar Simeone II, figlio dello Zar Boris III di Sassonia Coburgo-Gotha e della Zarina Giovanna di Savoia, sorella di Re Umberto II, però questo successo non desta particolare meraviglia, perchè è stato ampiamente meritato ed è giunto dopo un lungo periodo di accurata preparazione.

Divenuto Re all’età di 6 anni - il Padre era morto all’improvviso al ritorno da un viaggio in Germania nel quale aveva avuto un tempestoso colloquio con Hitler, per cui si suppose che nell’occasione fosse stato avvelenato - a 9 anni dopo la “liberazione” della Bulgaria da parte dell’Armata Rossa, fu costretto ad andare in esilio dal governo comunista guidato dallo stalinista Dimitrov.

Fin da allora Simeone II iniziò a prepararsi per l’alto compito assegnatogli dal destino. Studi severi e impegnativi, poi i corsi dell’Accademia Militare americana di Valley Forge, dove si distinse per qualità personali ed impegno, e dove acquisì quello stile inimitabile, sobrio ed austero proprio degli Ufficiali di carriera. Sposò l’aristocratica spagnola Margarita Gomez-Acebo Y Cijuela, dalla quale ebbe quattro figli maschi ed una femmina, tutti seri, colti, educati, consci della loro impegnativa e difficile posizione di Principi in esilio. In tanti anni la Famiglia reale bulgara ha dato un formidabile esempio di preclare virtù. Tutti i suoi componenti, senza eccezioni, sono stati al loro posto, mai uno scandalo, una (da pag. 1) frequentazione dubbia, neppure una dichiarazione o un’intervista errata o che comunque potesse prestarsi ad equivoci.

Nel contempo Simeone II seppe circondarsi di collaboratori di altissimo livello, giuristi, politici, tecnici, tanto da costituire un’alternativa di governo valida e credibile nei confronti di una repubblica nata dalle ceneri del comunismo e contrassegnata da lotte di potere e da una corruzione diffusa. Anche dall’esilio il Sovrano seppe rappresentare l’unica seria e credibile opposizione al comunismo, incarnò gli ideali di indipendenza e di libertà della Bulgaria, tenne contatti con l’opposizione anticomunista e con i compatrioti all’estero e divenne il padre di tutti i bulgari. Questa lunga e difficile opera di preparazione e di opposizione ferma e decisa, durata oltre mezzo secolo, ha dato finalmente i suoi frutti.

Tornato in Patria da semplice cittadino, Simeone II senza lasciarsi andare ad improvvide esternazioni e senza esporsi ad interviste predisposte ad arte dai nemici della Monarchia, accolto ovunque da folle entusiaste, in soli due mesi a furor di popolo ha portato al governo il suo Movimento, il quale si ispira a quelli che sono i compiti di una Monarchia moderna: autogoverno di popolo e giustizia sociale, il programma che il Suo grande Zio Umberto II non potè realizzare a causa dei brogli del referendum del giugno 1946.

Siamo certi che sotto la guida del suo Sovrano, la Bulgaria nel giro di pochi anni riprenderà il posto che la compete tra le libere Nazioni d’Europa. A conferma di quanto detto finora riportiamo comunicato ANSA del 28/6/2001: “SOFIA, 28 GIU. - Un netto miglioramento di vita come conseguenza dell’andata al governo dei collaboratori dell’ex re Simeone II: questo è quanto si attendono i bulgari, secondo un sondaggio dell’Istituto Mbmd pubblicato oggi a Sofia, rivolto a un campione di 1141 persone subito dopo le elezioni del 17 giugno (vinte dal Movimento nazionale Simeone II, una coalizione di centro-destra).

E’ stato accertato che il 56% si attende un miglioramento delle proprie condizioni nei prossimi mesi, il 28,5% pensa che tutto resterà come prima, il 9,4% teme un peggioramento. Anche la fiducia nell’ex re è cresciuta dopo la chiara vittoria elettorale: Simeone II gode ora della fiducia del 74% dei bulgari, mentre il La percentuale di quelli che non si fidano corrisponde esattamente a quella dei superstiti seguaci del partito socialista, prima comunista, e dimostra una volta per tutte che le famose “maggioranze bulgare” tanto vantate dai rossi di tutto il mondo, erano soltanto una conseguenza dei gulag e della repressione poliziesca.

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