PANORAMA INTERNAZIONALE

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

Spagna

In Spagna il Governo del socialista Zapatero è riuscito a far approvare il decreto che applica le misure antideficit imposte dall’UE e dagli USA con un solo voto di maggioranza e grazie all’astensione dei nazionalisti catalani e di altri
gruppi autonomisti.
Il decreto dispone tagli notevoli della spesa pubblica e colpisce in particolare le pensioni, gli stipendi dei dipendenti pubblici, gli aiuti economici per la nascita di figli e le opere pubbliche.
I voti a favore sono stati 169, quelli contrari 168, gli astenuti 13. E’ evidente che il leader socialista è ormai prossimo alla fine; pare che voglia far ricorso ad una tassa patrimoniale straordinaria che finirebbe per colpire le classi medie e che avrebbe l’unico risultato di riportare al potere i popolari di destra.
Intanto la disoccupazione è in aumento. Questa è la situazione in Spagna che in tempi recenti si era vantata di aver surclassato l’Italia!

Francia

In Francia il Governo è contestato duramente dalle opposizioni, nonché dalla stessa ONU e dal Vaticano per i nuovi provvedimenti che prevedono l’espulsione dei rom che non hanno la cittadinanza francese.
Occorre sottolineare che in genere si tratta di gruppi che rifiutano di inserirsi nella compagine sociale, di osservare gli obblighi di legge e che per di più non svolgendo attività di lavoro, si dedicano prevalentemente all’accattonaggio e spesso a furti ed altri reati. E’ un dato di fatto che va tenuto presente.
Purtroppo parecchi degli espulsi stanno riparando in Italia.

Inghilterra

In Inghilterra la crisi economica ha accentuato la sua gravità ed il Capo del Governo, il conservatore Cameron, è stato costretto ad imporre grossi tagli al bilancio, comprese le spese militari, suscitando forti critiche negli ambienti della Difesa.

Stati Uniti

Negli Stati Uniti il Presidente Obama incontra difficoltà sempre maggiori in particolare per quanto riguarda la questione sanitaria che comporta un ingente aumento delle tasse.
Anche la sua incerta politica estera lascia perplessi molti americani.
La decisione confermata recentemente di completare il ritiro delle truppe USA dall’Afghanistan entro il mese di luglio del prossimo anno, da una parte ha entusiasmato i talebani che si ritengono certi di poter sopraffare con facilità le truppe governative, e allo stesso tempo ha scoraggiato i sostenitori del Presidente Karzai che teme di rimanere alla mercè del nemico, come avvenne a suo tempo nel Sud Vietnam.
Ne consegue che in occasione delle prossime elezioni, dette di medio-termine, che comportano il rinnovo dell’intera Camera dei rappresentanti e di un terzo del Senato, il Presidente americano corre il rischio di perdere la forte maggioranza di cui ora dispone e di diventare una cosiddetta “anitra zoppa”.

Iraq

Anche in Iraq la situazione è in costante peggioramento dopo il ritiro degli americani. Continua la lotta fratricida tra sciiti sostenuti dall’Iran e sunniti, ed ogni giorno numerosi attentati provocano molti morti e feriti.
Intanto il Governo turco guidato dall’islamico pseudomoderato Erdogan ha continuato a smarcarsi dalla politica occidentale ed ha stretto nuovi rapporti con Iran e Siria. Contemporaneamente ha interrotto ogni collaborazione militare con Israele ed accentuato la sua pressione sull’esercito che finora ha costituito la garanzia di laicità e moderazione che risale ad Ataturk, il fondatore della Turchia moderna.
Ciò nonostante il Presidente Obama non perde occasione per sollecitare l’Unione Europea ad accogliere la Turchia.
Visto, che gli piace tanto, potrebbe accoglierla negli Stati Uniti. Tra l’altro vi è chi sostiene che Obama sarebbe di religione musulmana, e che egli affermerebbe di essere cristiano per motivi politici.

Cina

In Estremo Oriente la situazione si complica.
La Cina negli ultimi anni pur non essendo coinvolta in alcun conflitto ha quadruplicato le proprie spese militari, il che non può non preoccupare il Governo cinonazionalista di Formosa, quello giapponese e quello della Corea del Sud che devono già fronteggiare la politica aggressiva del governo comunista della Corea del Nord, prodigo di spese militari ma afflitto da una terribile carestia che ha causato la morte di milioni di persone.

Giappone

Situazione instabile anche nel paese del Sol Levante.
Il nuovo primo ministro Naoto Kan, ex responsabile delle Finanze e capo del Partito Democratico (centrosinistra) che tre anni or sono sconfisse il Partito Liberaldemocratico (conservatore) che governava da oltre 60 anni, ha dichiarato “la mia prima urgenza è quella di riguadagnare la fiducia della pubblica opinione”, scossa da una serie di scandali di natura finanziaria che in soli tre anni hanno costretto alle dimissioni i suoi quattro predecessori nonché compagni di partito.
Ha auspicato la rifondazione di un sistema “nuovo di servizio pubblico” e la prosecuzione dei negoziati per la creazione di una comunità dell’Asia orientale a somiglianza dell’Unione Europea, ed aggiunto: “Credo che la stagnazione economica che ha colpito il nostro Paese negli ultimi 20 anni, non sia un fenomeno naturale, ma il risultato di errori politici”.

Un altro problema che tenterà di risolvere è quello della grande base USA nell’isola Okinawa, che fa parte dell’arcipelago delle Ryu Kyu.
Si tratta di una base di importanza strategica poiché costituisce una formidabile cerniera tra Giappone e Cina-Taiwan, di fronte alla Cina comunista e al Mar Cinese meridionale.
Tuttavia la presenza della base è malvista dai giapponesi che da sempre considerano gli americani come degli occupanti e non dei liberatori.

Somalia

In Africa si accentua la pressione delle milizie islamiche somale, che hanno occupato gran parte del territorio e addirittura una parte della stessa capitale Mogadiscio.
Se non giungeranno a breve rinforzi è prevedibile che il debole governo locale sarà sopraffatto e la nostra ex colonia diventerà terreno di cultura per i terroristi.

Sudafrica

In Sudafrica si sta verificando un vero e proprio genocidio progressivo dei coloni bianchi e delle loro famiglie a seguito dell’aggressione di bande armate di negri. Il governo non sembra in grado di porvi rimedio. Gli assassinati sono stati oltre 3000 dal 1994 al 2010 e molti coloni stanno abbandonando il Paese, nel quale infuria l’HIV che ha colpito 5,7 milioni di persone.

Comunità Economica Eurasiatica

Gli Stati aderenti alla Comunità Economica Eurasiatica (Russia, Bielorussia e Kazakhstan) hanno espresso l’intenzione di introdurre una nuova unità di calcolo e pagamento denominata Yeuraz, al fine di esercitare un controllo sulla crisi economica e di realizzare un’alternativa alla supremazia del dollaro nelle transazioni commerciali.
In effetti nel corso degli anni la moneta americana si è indebolita ed ha dovuto già affrontare la concorrenza dell’euro.
Terribili inondazioni si sono verificate nel continente indiano. In particolare in Pakistan risulta che gli aiuti vengono distribuiti soltanto ai musulmani, con esclusione di tutti gli altri (cristiani, induisti, buddisti).
E’ indispensabile che d’ora in poi i soccorsi vengano erogati direttamente dalle organizzazioni occidentali di soccorso e non affidati alle autorità locali.

Gheddafi

Infine poche parole sulla recentissima visita in Italia del dittatore libico Gheddafi, con il quale il nostro Governo ha allacciato vantaggiosi rapporti di affari. Non possiamo però non rilevare che gli affari per quanto vantaggiosi non devono mai essere realizzati a scapito della dignità. Questo è purtroppo quanto è avvenuto.
Il beduino, che è un provocatore patentato, si è permesso di arringare alcune centinaia di ragazzette scollate e scosciate, procurate da un’agenzia, alle quali, previo pagamento di 70 euro a testa ha ammannito una serie di farneticazioni di carattere religioso e distribuito una copia del Corano.
Tre scimunite presentatesi con il velo in testa hanno fatto finta di convertirsi alla fede musulmana.
Anche l’auspicio che l’Europa divenga musulmana va rispedito al mittente.

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