LETTERA DAL DIRETTORE

autore: 
Roberto Vittucci Righini

Questo mensile, nato nel 1967, con il prossimo numero di dicembre concluderà 47 anni di ininterrotta uscita. I numeri pubblicati con le tre successive testate “Stella e Corona” (dal 1967 al 1971), “Alleanza Monarchica” (dal 1972 al 1995) e l’attuale “Italia reale” (dal 1996), sono rispettivamente 45, 244 e 487, con un totale di 776 numeri per complessive 8.112 pagine.

Al numero più misero, di due pagine, del febbraio 1975, si contrappone il più ricco, di 64 pagine, del novembre 1987, mentre quelli a maggior tiratura, con oltre 100.000 copie ognuno, sono stati i numeri elettorali del maggio 1970, aprile 1990, e maggio 1993, oltre al supplemento “Tempo reale” dell’aprile 1995; complessivamente, nei 47 anni, oltre 6 milioni di copie. Circa 26.000 articoli e pezzi vari pubblicati grazie, nel tempo, ad oltre 350 collaboratori volontari (una quindicina di essi si è poi iscritta all’Albo dei Giornalisti) nessuno dei quali ha mai ricevuto il minimo compenso, che nei 47 anni ci hanno inviato articoli o fotografie.

Questa in aridi termini statistici la vita ad oggi del Mensile che non ha mai ricevuto una lira o un euro di finanziamento pubblico (offerto nel 1979 dalla socialcomunista Regione Piemonte ma rifiutato per mantenere piena e incondizionata la nostra indipendenza) o privato che non siano stati i “contributi” dei Lettori. Per 47 anni sono stato orgoglioso Direttore del Mensile che mi ha dato non poche soddisfazioni, prime in assoluto gli apprezzamenti di S.M. il Re Umberto II.

Ora però, come alcuni Lettori hanno intuito dalla mancata pubblicazione a partire dal numero di maggio del pezzo “Autofinanziamento”, con il prossimo numero di dicembre il Mensile non avrà più sede e redazione in Torino, verranno dismesse le Caselle postali n. 1 e 681, chiuderà il conto corrente postale n. 30180103, lascerò l’incarico di Direttore. È per me una decisione non facile né scevra di dispiacere ma che si fonda su una serie di ragioni che sintetizzo in breve: la mia età non più giovane, per non dire avanzata, unita ad alcuni acciacchi fisici, ha via via reso sempre più faticoso il lavoro che in particolare negli ultimi anni, dopo la scomparsa dell’amico Ing. Lorenzo Giraudo Bes, ha finito per gravare quasi esclusivamente su me impegnandomi eccessivamente per poter far uscire il Mensile senza adeguato aiuto di terzi a causa delle ristrettezze economiche.

Può sembrare impossibile che un giornale di 16 pagine che esce una volta al mese comporti tanta attività ma la stesura degli articoli e dei pezzi indispensabili per poter completare ogni numero, la lettura ed eventuale correzione o codifica degli articoli (nel rispetto delle responsabilità facenti carico al Direttore) dei collaboratori, pervenuti non raramente composti a penna o con macchina da scrivere, la loro trascrizione e trasformazione nel computer con titoli, sottotitoli, corsivi e neretti, la non semplice ricerca delle illustrazioni e la conseguente compilazione delle relative didascalie, il montaggio-impaginazione nel menabò, la correzione ben più di una volta delle bozze alla ricerca dei refusi o dei salti della stampa, l’aggiornamento costante degli indirizzi dei lettori, ecc., ecc., richiedono un lavoro notevole, per me sempre più stressante.

A chi dovesse ritenere esagerato quanto sopra, consiglio di osservare il numero notevole di persone che risultano quali collaboratori dei periodici; tanto per fare un esempio il settimanale “Panorama” solitamente costituito da 130 pagine, delle quali più del 50% occupato da pubblicità e fotografie, indica in oltre 80 le persone che vi collaborano. A ciò si aggiunga che il crescente disamore degli Italiani nei confronti della politica, valutabile anche dal costante aumento delle astensioni dal voto nelle elezioni, le diatribe tra i monarchici acuite da taluni dissensi tra i Principi di Casa Savoia, la crisi economica che ha imposto a tanti di eliminare le spese non indispensabili per sopravvivere, hanno determinato anno dopo anno una diminuzione dei “contributi” che pervengono al Mensile del tutto insufficienti a coprirne le spese, con conseguente mio carico di sempre maggiori esborsi. L’uscita di scena della sede torinese del Mensile e mia quale suo Direttore non comportano la scomparsa di questa Testata che negli auspici e nelle previsioni continuerà a venir pubblicata a partire dal 2014 in altra località e con altro Direttore, in conformità a pendenti colloqui ed incontri tra Dirigenti del Movimento politico “Italia Reale”.

Ho tuttavia ritenuto doveroso informare della situazione sin da ora i Lettori, per evitare che versino contributi sull’attuale conto corrente postale, in fase di prossima chiusura. Sarà mia cura da queste pagine su uno dei prossimi due numeri, oppure a mezzo lettera, tenere aggiornati i Lettori fornendo tutti i dati utili per permettere di proseguire a ricevere un giornale al quale unitamente ad altri ho, con piacere e soddisfazione, dedicato parte non piccola della mia vita. Questo Mensile per quasi mezzo secolo è stato per me più che un giornale una lettera aperta inviata agli amici, contenente i miei pensieri, le mie idee, le mie speranze in un’Italia migliore, ed anche per questo a partire dal prossimo anno tanto più mi mancherà. Il Direttore Roberto Vittucci Righini

 

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