L'India dice no al ritorno dei due marò, la vergogna della repubblica italiana

Opinione di Italia Reale: 

Questa vicenda evidenzia l'incapacità della repubblicano italiana di difendere i propri uomini

Napolitano si limita a dire : "... fortemente contrariato dalle notizie ..." 

L'India continua a schiaffeggiare l'Italia. La decisione della Corte suprema indiana ha respinto le istanze che chiedevano l'attenuazione delle condizioni della libertà provvisoria per i nostri fucilieri. Massimiliano Latorre dovrà rientrare in India (nonostante a gennaio dovrà sostenere un intervento al cuore) e Salvatore Girone non potrà avere il permesso per rientrare durante le festività natalizie.

Questa vicenda dimostra quanto valga poco la repubblica italiana  a livello internazionale. D'altronde i governi, i politici ed anche il presidente Napolitano si limitano solo a rilasciare banali dichiarazioni, hanno fatto davvero poco per far riportare i nostri due marò in Italia

Da parte delle istituzioni repubblicane c'è stato un disinteressamento generale per la vicenda, e per la giustizia indiana è quasi un gioco fare quello che vuole, e per l'ennesima volta, calpesta i nostri due militari.

Purtroppo i nostri due soldati sono vittime dell'incapacità e disinteresse della repubblica italiana e dell'inspiegabile atteggiamento indiano. 

Ormai ci troviamo davanti ad una vicende che calpesta i diritti umanitari, ma lo Stato repubblicano, per l'ennesima volta, se ne sta zitto, con la coda tra le gambe.

Quello che più colpisce e che fa paura è capire di non avere più uno Stato che ci difende. I due marò sono abbandonati dallo stato, come lo sono tutti gli italiani !

 

Fonte: 

La Corte Suprema indiana si è rifiutata di esaminare le richieste dei due marò. In particolare ha deciso di non valutare la richiesta di Massimiliano Latorre di prolungare di altri 4 mesi la convalescenza in Italia dopo l'ictus di cui ha sofferto a settembre. Permesso che che scadrà il 13 gennaio. Una decisione, quella indiana che lascia il presidente della Repubblica Napolitano "fortemente contrariato".

Le richieste respinte I giudici hanno anche respinto la richiesta di Salvatore Girone di poter tornare a casa per Natale e, più in generale, di un ulteriore allentamento delle condizioni imposte per la libertà vigilata. Il presidente della Corte H.L. Dattu ha sostenuto che la richiesta non poteva essere accettata perché l'inchiesta della morte dei due pescatori "non è finita" e "i capi di accusa non sono stati ancora presentati". "Anche le vittime - ha concluso - hanno i loro diritti". L'istanza di Girone, per un rientro in famiglia per un periodo di tre mesi, anche in occasione delle vacanze natalizie, è stata poco dibattuta, mentre quasi tutto il tempo, circa 30 minuti, del dibattito concesso si è incentrato sui quattro mesi chiesti da Latorre per continuare il suo percorso terapeutico e sottoporsi l'8 gennaio ad un intervento cardiaco. La Corte Suprema ha ribadito che ora si deve procedere con il processo ad oltre 33 mesi dall'evento, quando il 15 febbario 2012 i due marò vennero accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati.  

Napolitano "contrariato"

Alla luce della decisione indiana, il presidente della Repubblica si dice "fortemente contrariato dalle notizie giunte da Nuova Delhi circa gli ultimi negativi sviluppi della vicenda dei marò", come si legge in un comunicato stampa del Qurinale. Napolitano "resterà in stretto contatto con il Governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento".

Pinotti: "Pensiamo a risposta"

Delusione anche dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che definisce "grave" la decisione indiana sui marò. "Siamo vicini ai nostri militari e come Italia pensiamo a come rispondere", ha detto il ministro durante una visita al museo ebraico.