RE GALANTUOMO

autore: 
ITALIA REALE

D'Azeglio disse al Re: “Ce ne sono stati così pochi nella Storia di Re galantuomini, che sarebbe veramente bello cominciare la serie”. “Ho da fare il Re Galantuomo?” chiese sorridente Vittorio Emanuele. “Vostra Maestà ha giurato fede allo Statuto, ha pensato all'Italia e non al Piemonte. Continuiamo di questo passo a tener per certo che a questo mondo tanto un Re quanto un individuo oscuro non hanno che una sola parola, e che a quella si deve stare”. “Ebbene il mestiere mi par facile” disse S.M. “E il Re Galantuomo l'abbiamo!” osservò d'Azeglio. Prima che il d'Azeglio avesse questo dialogo col Re uno straniero, un nemico d'Italia, battezzava galantuomo Vittorio Emanuele II. Fu a Vignale, dopo la rotta di Novara, quando il giovane Re rifiutò di abolire lo Statuto, che Radetzky, sottoscritto l'armistizio modificato, rivolto ai suoi esclamò: “Quest'uomo è un nobile uomo, un galantuomo. Ci darà molto da fare”.

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