PRIMO : NON DANNEGGIARE L'ISTITUZIONE

autore: 
Roberto Vittucci Righini

Sul numero di marzo di “Italia reale”, sotto il titolo
“Per l’Italia e la Monarchia” ho espresso il mio pensiero sull’attività che i monarchici italiani devono svolgere se vogliono essere partecipi della vita politica della Nazione anzichè - come adesso - semplici spettatori.

Ora mi preme esaminare un altro punto cruciale che non riguarda più il ruolo che spetta ai monarchici quale componente viva e non mummificata della Nazione Italia o, se vogliamo, della supernazione Europa, bensì la personificazione del nostro ideale politico.

E’ questo un argomento che non avrei voluto trattare in quanto destinato a sollevare discussioni anche in seno all’Alleanza Monarchica, ma ne sono indotto da quanto con conseguenze chiaramente negative, sta succedendo da alcuni mesi con sempre maggior frequenza. Non avrei voluto occuparmene anche sotto il profilo che per quanti sono monarchici per ragionamento, come la maggior parte
di noi, e non solo sentimentalmente, la Monarchia,
a prescindere dalla Dinastia che la incarna, è sempre superiore alla repubblica, per cui è chiaramente nocivo ogni contrasto con i seguaci dei Borbone delle Due Sicilie, dei Borbone Parma, dei Granduchi di Toscana e delle altre Dinastie che hanno regnato su parti dell’Italia, stante la comunanza dei sentimenti monarchici, che deve predominare su qualsiasi distinzione.

I lettori sono testimoni che in effetti su questo Mensile
non sono mai stati pubblicati articoli contro altre Dinastie italiane, ad eccezione di rarissimi casi in cui
abbiamo ritenuto necessario ripristinare la verità a fronte di sconsiderati attacchi di qualcuno contro quella dei Savoia.

Ben venga, quindi, una auspicabile maggior intesa ed un serio collegamento anche con le Associazioni monarchiche che in Italia si rifanno ad altre Dinastie che non siano i Savoia, nel pieno rispetto dei sentimenti e delle idee di ognuno e di tutti.

Tornando all’argomento che mi sono prefisso, per la Legge salica che stabilisce le regole di successione ai diritti dinastici, Capo della Real Casa di Savoia è il Principe Vittorio Emanuele, seguito dal figlio Principe Emanuele Filiberto, dal Principe Amedeo Duca d’Aosta e dal Principe Aimone Duca delle Puglie.

Ai lettori non sarà però sfuggito che da alcuni mesi si sono intensificati gli attacchi sulla stampa italiana contro i Principi Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto, ai quali vengono imputate anche dichiarazioni
di talune persone che li circondano, con attribuzione scandalistica di fatti che in realtà non sono tali da destare interesse e che comunque in buona parte non costituiscono novità posto che sono in atto da circa vent’anni.

Il venir ora dati in pasto all’opinione pubblica italiana
fatti da sempre noti in campo monarchico nel cui ambito però erano rimasti, porta necessariamente a ritenere che siano “spifferati” da persone del nostro mondo, interessate a danneggiare l’immagine di Principi di Casa Savoia.
E’ pur vero che non sempre il comportamento e l’azione di taluni Principi sono parsi all’altezza della situazione, è pur vero che talune dichiarazioni non erano necessarie e talune interviste non programmate nè adeguatamente preparate dovevano essere evitate, ma forse la causa generatrice è consistita dal non essersi circondati da segretari e aiutanti capaci e preparati, in grado
di consigliare al meglio.

Ad alcuni di questi stessi “collaboratori e consiglieri” va altresì imputata la suddivisione (che fortunatamente
non coinvolge l’Alleanza Monarchica, che da sempre ha saputo tenersi al di fuori di tali insulse classificazioni create ad arte da persone che con esse hanno tentato di apparire quali responsabili di politicamente inesistenti e numericamente risibili gruppi) dei monarchici italiani in “fedelissimi”, “fedeli
così così” e “infidi”, oppure in “riconosciuti” e “non riconosciuti”, come vanno altresì loro imputati taluni arroganti interventi da Capitan Fracassa, contro Dirigenti monarchici, tipici di chi anzichè i repubblicani, ridicolmente considera nemici i monarchici non allineati ai loro pensieri e voleri.

Non rientrando tra i nostri poteri quello di interventi
o sollecitazioni verso l’alto vorremmo quanto meno che in basso, nella base che comprende anche noi, non vi fossero persone o gruppi tanto stolidi da non comprendere che qualsiasi anche minima, presunta o falsa pecca imputata dagli organi nazionali di informazione a taluni Membri di Casa Savoia, finisce inevitabilmente per danneggiarli tutti, nessuno escluso, e con essi il concetto stesso di Monarchia.

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