LA MONARCHIA

autore: 
Roberto Vittucci Righini

2006: sessant’anni di repubblica impongono ai monarchici italiani di riflettere e chiarirsi le idee su cosa sia la Monarchia.

Ritengo, infatti, che il non breve lasso di tempo trascorso dal 2 giugno 1946, abbia portato ad una mistificazione della realtà ed alla proposizione non vera dell’ideale al quale un certo qual numero di persone, purtroppo non molte, hanno dedicato parte non minoritaria della loro esistenza e del loro tempo.
Le ipotesi che mi paiono maggiormente seguite sul significato, concetto e contenuto dell’istituzione che ha nome Monarchia, a leggere i giornali monarchici o ad ascoltare persone che si definiscono tali, possono venir così elencate: Monarchia individua un ente benefico, una associazione religiosa, un ordine cavalleresco, una istituzione culturale, una organizzazione festaiola oppure una istituzione politica.

Ente benefico?
Numerosi monarchici, individuano nella Monarchia un ente benefico, tant’è che si dedicano alla raccolta di fondi da devolvere in beneficenza o nell’acquisto di apparecchiature per ospedali e istituti di assistenza; capita così di leggere che la tale o tal’ altra associazione monarchica ha consegnato denaro, medicine, prodotti vitaminici a lunga scadenza, casse di vestiario o ancora altri beni, a favore delle popolazioni del Kosovo, del Pakistan e via dicendo.
Attività lodevolissime (augurandoci che siano vere e non solo vanto di venditori di frittelle) che però andrebbero svolte sotto le insegne della Croce Rossa, della Caritas o di altre associazioni che i compiti di assistenza e beneficenza hanno per Statuto.
In una Monarchia il Re o chi per lui può fare beneficenza, ma è chiaro che la Monarchia non è sinonimo di beneficenza, così come non lo è la repubblica.

Associazione religiosa?
Alcuni monarchici ritengono che la Monarchia sia una Associazione religiosa, dato che si dedicano esclusivamente o quasi, dopo essersi a volte paludati in manti, a far celebrare Messe per i defunti od a visitare tombe.
Attività senz’altro meritorie ma che con la Monarchia nulla hanno da spartire tanto che vengono svolte altresì da molte Confraternite.

Ordine cavalleresco?
E’ in teoria possibile che nella notte dei tempi da un Ordine cavalleresco sia nata una Monarchia, come pure è certo che taluni Ordini cavallereschi erano più ricchi di alcune Monarchie, come insegnò il Re francese Filippo il Bello scatenando l’anatema e la guerra contro l’Ordine dei Templari al raggiunto fine di impossessarsi di buona parte dei loro enormi beni materiali.
Le Onorificenze, sia quelle vere che quelle false create (oppure anche artatamente riesumate) al fine di gabbare i babbei, nulla hanno a che vedere con l’ideale monarchico.
E’ pur vero che sovente gli insigniti di falsi ordini cavallereschi sanno che si tratta di patacche prive di qualsiasi valore, ma ciò non li distoglie dal pagare anche notevoli somme (al pari di coloro che acquistano lauree honoris causa da inesistenti Atenei specialmente americani, per potersi spacciare per “dottori”) nell’intento di gabbare a loro volta amici e conoscenti sprovveduti, gonfiando orgogliosamente il torace ornato di rutilanti collari, croci cavalleresche ed altre insegne.
Confondere questa gente con i monarchici con i quali a volte si mescolano per tentar di acquisire “ufficialità” e, ancor peggio, individuare in uno o più ordini cavallereschi la Monarchia, è spaventosamente falso e orripilante.
Gli aderenti ad Alleanza Monarchica ben sanno che Monarchia e Ordini cavallereschi sono istituzioni ben diverse, e nessuna Onorificenza è mai stata chiesta dal nostro Movimento a Casa Savoia a favore di attivisti, tanto che i pochi che ne sono insigniti le hanno ricevute da S.M. Umberto II che sempre seguì la nostra attività e che ritenne, senza esserne richiesto, di spontaneamente ricordare anche con esse coloro che si battevano per la Monarchia a viso aperto.

Istituzione culturale?
Anche le Istituzioni culturali non possono confondersi con la Monarchia.
A volte sono volute da Principi, e tra le più importanti si segnalano quelle create dalla Principessa Maria Gabriella di Savoia e dal Principe Emanuele Filiberto , ma si tratta solo di lodevoli Istituzioni che però non hanno valenza politica e che possono appartenere ad enti o persone monarchiche, al pari di enti o persone repubblicane.
Del pari non va confusa con la Monarchia l’organizzazione di conferenze o dibattiti specialmente su argomenti storici e così del passato, al pari dei comunque ben più utili e meritevoli dibattiti su argomenti politici attuali.

Organizzazione festaiola?
E’ pur vero che taluni monarchici esauriscono la loro attività con l’organizzazione o la partecipazione a feste, a balli o a pranzi, ma si tratta solo di attività festaiola diretta, a volte a caro prezzo, a trascorrere qualche ora in letizia e non già a favorire il diffondersi dei nostri ideali.
Confondere i monarchici con i festaioli equivale a confondere la Monarchia con un Luna Park, il che deve risultare stolto anche ai più mentalmente infelici.

Istituzione politica!
Finalmente ci siamo, in quanto la Monarchia è una istituzione politica, vale a dire la forma che il governo di uno Stato può assumere in contrapposizione a quella repubblicana.
Se così stanno le cose (e ritengo sia inconfutabile e non possa venir negato nemmeno da quanti negli ultimi sessanta anni hanno trovato comodo mistificare la situazione) è chiaro che si può essere monarchici solo facendo politica e cioè partecipando ufficialmente da monarchici alla vita politica della nostra Patria nei soli luoghi deputati alla politica stessa, vale a dire le pubbliche assemblee: Parlamento italiano ed europeo, Consigli regionali, provinciali, cittadini e circoscrizionali.
Tentar di spacciare i monarchici che si presentano alle elezioni in liste repubblicane, quali esponenti del nostro ideale, è falso e ridicolo, in primo luogo in quanto anche se eletti (e lo sono raramente) dimenticano poi regolarmente nei loro interventi di dichiararsi monarchici non portando così il minimo beneficio alla causa, ed in secondo luogo in quanto una cosa è battersi a viso aperto ed un’altra mimetizzarsi dietro l’angolo (è la stessa differenza che corre tra il pugile che sul ring si batte a viso aperto prendendo e dando pugni, ed il suo manager che lo assiste da dietro l’angolo del ring per intervenire solo negli intervalli a tamponargli le ferite e detergergli il sudore).
Per chi non si accontenta di pranzi, balli, collette benefiche, conferenze storiche, onorificenze, ecc., fare il monarchico è certamente difficile e duro, dovendo combattere prima ancora che con i repubblicani, con i monarchici inutili e festaioli che hanno falsato mistificandolo il concetto di Monarchia e che sono i primi, ad alibi della loro inutilità ed inefficienza,a criticare gli sforzi ed i sacrifici di quei monarchici che, invece, tentano di restituire dignità al loro credo politico.
Sentirsi criticati da persone che si qualificano monarchiche e che senza conoscere il programma di “Stella e Corona” pomposamente affermano che contiene solo le richieste di abrogazione dell’art. 139 della Costituzione e di rientro delle salme dei Reali (necessarie e giuste, ma evidentemente unici loro pensieri politici) è umiliante non per noi ma per loro; vogliono reggere la coda ai partiti che hanno tenuto in esilio i Principi di Casa Savoia per 57 anni, cercando di trarre utile dalle briciole che cadono dalle mense repubblicane, senza portare il minimo, minimo, minimo vantaggio ed aiuto alla causa monarchica?
Si accomodino, ma possibilmente a coda bassa e senza latrare!

Noi di Alleanza Monarchica insieme ad altre Associazioni monarchiche che condividono il nostro pensiero e la nostra impostazione tenteremo, invece, tutte le difficili e forse purtroppo economicamente impercorribili vie per restituire ai monarchici italiani quella dignità e quella posizione nell’agone politico alle quali - al contrario loro - non abbiamo mai rinunciato nel solo interesse della Monarchia e dell’Italia.

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