GRAZIE LUSI, GRAZIE BELSITO

autore: 
Roberto Vittucci Righini

Mentre sono in corso attacchi ed insulti contro Luigi Lusi già Senatore del P.D. e tesoriere de “La Margherita”, nonché contro Francesco Belsito, già tesoriere della “Lega”, cacciati per aver distratto milioni di euro dalle pingui casse dei partiti che amministravano, a noi monarchici non può che venir da ridere ed applaudire.

I partiti ladroni che portarono nel febbraio 1972 alla scomparsa del Partito Monarchico (impossibilitato a reggere, con 70 milioni di debito delle vecchie lire, la concorrenza delle altre formazioni politiche nella maggior parte amministrate da corrotti, prezzolati, venduti alle potenze straniere, le quali a suon di dollari - compresa l’Unione Sovietica con il Partito comunista - ne determinavano l’azione) non esistono più, risucchiati nel vortice - poi risultato un minuscolo mulinello - di quel super celebrato quanto agli effetti pratici inconcludente “Mani pulite” sul cui offuscato ricordo campa l’On. Antonio Di Pietro con il suo “Italia dei Valori”.

A quei partiti sono subentrati altri che ne hanno ereditati i beni, le sedi, le immanicature, gli intrallazzi e in buona parte i dirigenti, tant’è che quasi quotidianamente le agenzie di stampa riportano che questo e quel parlamentare, assessore o consigliere provinciale, presidente di provincia, amministratore sanitario, ecc., ecc., è stato beccato con le mani “nel sacco” o, come si suol anche dire, “sporche di marmellata”.
Gli scandali nei settori dell’edilizia pubblica e della sanità sono così frequenti che è in pratica impossibile tenerne il conto.

Siamo tanto assuefatti alle quotidiane notizie di scandali e ruberie, siamo tanto abituati ad essere presi in giro, che non abbiamo nemmeno più la forza di ribellarci mandando al diavolo gli immondi rappresentanti della classe politica che rimandano costantemente l’assunzione dei provvedimenti indispensabili a ridare un briciolo di dignità alla “casta” dei mangioni.

Diminuzione del numero dei senatori, deputati e consiglieri regionali?
Se ne parlerà!
Riduzione decente e non da presa in giro, dei privilegi di costoro?
Forse dalla prossima legislatura!
Eliminazione delle Regioni o delle Province?
E’ allo studio!

Abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti deciso dal 90,3% dei voti espressi nel referendum del 1993, spudoratamente disatteso con la semplice modifica del titolo di spesa in “contributo per le spese elettorali” o “rimborsi elettorali”?
Non se ne parla proprio! e ringrazino gli Italiani se per la impertinente richiesta non vengono metaforicamente sculacciati con un ulteriore aumento dei contributi ai partiti che permetta loro l’acquisto di proprietà in Alasca o sulla Luna!

Se, dunque, questa è la situazione, se il volere del Popolo italiano (“sovrano” per definizione e nelle barzellette) è privo della minima importanza per la “casta”, ben vengano altri Lusi e Belsito.

A questi due “signori” va infatti il merito di aver scoperchiato il puteolente vaso contenente le indegne ricchezze dei partiti che come illustra un recente rapporto del Greco (il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa) fra il 1994 ed il 2008 a fronte di spese per 570 milioni di euro, si sono fatti rimborsare 2 miliardi e 253 milioni di euro, con una differenza non spiegabile di un miliardo e 674 milioni, “rubati al popolo italiano”, aggiungiamo noi.

Il Greco in proposito ha scritto che durante l’inchiesta in Italia le autorità hanno spiegato che alcuni partiti politici hanno ricevuto perfino il 400% in più rispetto alle spese effettive: “maledetti ladri”, aggiungiamo noi!

Per colmo della derisione e presa in giro dei contribuenti italiani, tartassati anche per errori veniali nelle dichiarazioni dei redditi, il Greco ha accertato che in 20 anni il totale delle sanzioni applicate ai partiti farabutti, scoperti a barare per incassare somme loro non spettanti, è ammontato a soli ridicoli 54 mila euro, vero e proprio incentivo per continuare a rubare.

A Lusi siamo inoltre e soprattutto debitori per aver sottratto alla propaganda di sinistra un capitale oscillante tra i 12 ed i 20 milioni di euro, ed a Belsito per aver privato la propaganda contro l’unità d’Italia, vale a dire la nostra Patria dalla quale la Lega vorrebbe staccare la fasulla “Padania”, di un non ben calcolato ma comunque polposo numero di milioni di euro.

I maggiori partiti dopo lo scandalo della “Lega” hanno reso noto di non essere, disposti a rinunciare a neanche un euro di quanto incassano dallo Stato, preferendo così che enormi importi continuino ad essere dilapidati anziché venire utilmente impiegati a favore di pensionati, disoccupati, esodati e di quelle categorie di piccoli impresari e di lavoratori portati alla disperazione ed al suicidio dalla pressione fiscale: anche questa è repubblica!

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