PANORAMA INTERNAZIONALE

autore: 
G.V.R.

La Cancelliera Angela Merkel continua ad ostacolare l’adozione da parte delle competenti Autorità di misure che contrastino in modo efficace le manovre della speculazione nei confronti degli Stati dell’ U.E. maggiormente esposti (Grecia, Spagna e Italia).
Fortunatamente nello scorso mese di agosto le oscillazioni dello spread sono state inferiori a quanto si temeva.

Negli Stati Uniti si avvicinano le elezioni presidenziali che si terranno nei primi giorni del prossimo mese di novembre.

Il Presidente Obama candidato dei democratici ha il problema della situazione economica, attualmente negativa, nonché quello ormai prossimo dal ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan, sempre più minacciato dai ribelli talebani che pensano di tornare al potere; c’è da temere una ripetizione di quanto avvenne a suo tempo nel Vietnam del Sud, che ha rappresentato finora l’unica sconfitta degli USA in campo aperto.

Il candidato dei repubblicani Romney, accusato di evasione fiscale, a sua volta accusa Obama di incapacità.

Dai sondaggi per ora risulta un lieve vantaggio a favore dell’attuale Presidente ma la decisione finale dipenderà del voto degli incerti, ancora molto numerosi.
Il Presidente degli Stati Uniti, insignito a suo tempo del Nobel per la pace, prosegue nella realizzazione di imponenti sistemi di difesa antimissili in Europa situati in Polonia e Slovacchia, e nel Pacifico in Corea del Sud, Giappone, Cina Nazionalista Taiwan ed Australia.

Ufficialmente si tratta di misure contro il pericolo rappresentato dagli Stati canaglia (l’Iran per l’Europa e la Corea del Nord per l’Asia e l’Oceania) ma l’opposizione rappresentata rispettivamente da Russia e Cina comunista la dicono lunga circa i reali intendimenti della politica americana.

D’altra parte è certo che il governo iraniano è ormai prossimo ad avere la capacità di produrre bombe nucleari che metterebbero in pericolo non soltanto Israele, di cui auspica l’annientamento, ma anche tutti gli Stati arabi di tendenza wahabita e sunnita.

Mentre per quanto riguarda la Corea del Nord è ben vero che già dispone di armamento nucleare con il quale ricatta l’Occidente per ottenere aiuti per il suo popolo ridotto alla fame, ma è altrettanto vero che finora i lanci dei suoi missili a lungo raggio sono sempre falliti.

In Medio Oriente prosegue la rivolta contro il governo siriano, fomentata da Turchia, Arabia Saudita e Qatar, con l’appoggio più morale che sostanziale dei governi occidentali.

Il Presidente Assad nonostante le minacce che gli pervengono dall’estero è passato all’offensiva e le sue truppe, nonostante qualche defezione, sono ovunque all’attacco; nelle zone occupate dagli insorti è iniziata la persecuzione delle minoranze cristiane.

Attualmente solo la Siria e la Libia hanno governi laici, mentre tutti gli altri Stati arabi sono governati da partiti e movimenti islamici che tendono a coalizzarsi per imporre ovunque la sharia e restaurare se possibile un califfato islamico.

Anche in Iraq dopo il ritiro dei reparti occidentali, sono in aumento le attività di terrorismo e guerriglia dei sunniti contro gli sciiti.
Nel Caucaso russo è scoppi at a una feroce guerra civile tra due sette islamiche.

In numerosi Paesi africani ed asiatici prosegue la persecuzione dei cristiani, dalla Nigeria al Sudan, dal l’Egitto al Pakistan, dall’Afghanistan all’Indostan, ovunque i cristiani sono vittime di omicidi, stupri, conversioni forzate, ecc., mentre i governi occidentali, che in teoria dovrebbero ispirarsi ai valori cristiani e che di fatto dispongono di un’enorme superiorità militare si comportano vergognosamente da spettatori indifferenti, limitandosi al massimo a qualche debole protesta a livello diplomatico che lascia il tempo che trova.

Inoltre nei loro territori consentono, con grave errore, agli immigrati musulmani di erigere luoghi di culto e fare proselitismo, cose assolutamente proibite nei Paesi islamici dove le minoranze cristiane sono sottoposte spesso ad omicidi, stupri, conversioni forzate e violenze di ogni genere.

Da sempre sosteniamo inutilmente la necessità di pretendere un trattamento di assoluta reciprocità.
È assurdo che a Roma vi sia una moschea di oltre 10.000 metri quadrati dove i musulmani si incontrano liberamente, mentre alla Mecca ai cristiani è vietato l’accesso, pena la morte.

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