I GIUSTI DEL XXV APRILE

Chi uccise i partigiani eroi?

autore: 
Luciano Garibaldi, con R. Caniato – L. Confalonieri – A. Rivali
editrice: 
Edizioni Ares, Via A. Stradivari 7, 20131 Milano,

Luciano Garibaldi, noto giornalista e storico, abituato a scavare verità anche scomode e non “politicamente corrette”, certamente non uniformato al pensiero unico dominante, è stato ospite del Rotary Club Chiavari - Tigullio per presentare il suo ultimo libro “I giusti del XXV Aprile-Chi uccise i partigiani eroi?” (edizioni Ares - Milano).

Si tratta, per l’autore, di tutti quegli Ufficiali e soldati che, dopo l’8 settembre 1943, hanno dato vita, spontaneamente, a formazioni partigiane, principalmente per rimanere fedeli al giuramento di fedeltà al Re e per liberare l’Italia dall’occupante tedesco. Il loro intento non era certo quello di uccidere altri Italiani o di partecipare a carneficine fratricide.
Per loro la resistenza non è stata una guerra civile. Anelito di libertà, quindi, e amore per la Patria.
Questi sentimenti contrappongono i “Giusti del 25 Aprile” a chi, invece, aveva visto nella resistenza l’occasione per vendette settarie, per imporre la bandiera rossa e per cercare di instaurare nel nostro Paese la dittatura sovietica.

I personaggi del libro: Aldo Gastaldi, Ugo Ricci ed Edoardo Alessi, sono tutti e tre Ufficiali del Regio Esercito, cattolici e monarchici.
Il loro progetto era basato sul desiderio di pacificazione” e di riconciliazione con gli sconfitti. Non avrebbero mai permesso che fosse sparso il “sangue dei vinti”, come purtroppo è accaduto. Furono però uccisi nel momento culminante della loro battaglia. Le oscure circostanze della loro morte, altro filo che unisce le vite di questi eroi, ha fatto riflettere l’autore sugli assassinii compiuti all’interno della resistenza, ad opera di elementi che agivano agli ordini di Mosca.
Luciano Garibaldi insiste nel differenziare le posizioni di chi ha combattuto per l’Italia, la libertà ed il Re e quelli che portavano avanti il desiderio di vendetta di una fazione. E’ stato ricordato il valore dell’Esercito di liberazione nazionale. L’accorata insistenza dell’allora principe Umberto di Savoia che ottenne dal Comando alleato una precisa direttiva, volta ad evitare scontri diretti tra reparti italiani, lungo la “linea gotica”, purtroppo divisi dalle diverse scelte di campo assunte.

L’eroismo dei combattenti a Montelungo. La divisa portata con orgoglio, a differenza di “quelli” della “Stella Rossa” che vestirono, a guerra finita, la divisa della sconfitta, per fare gli affari propri e quelli di Mosca.
Gli interventi si sono susseguiti in modo vivace. Tutti hanno ricordato fatti personali o familiari. Luigi Ferrea che ha fatto parte della leggendaria “Divisione Cichero” ha narrato episodi legati alla terra di Liguria e tanti “piccoli - grandi” eroismi quotidiani che ci confermano come non sia vera l’immagine di un’Italia allo “sbando”, all’insegna del “tutti a casa”, dopo gli avvenimenti dell’8 settembre.

Lealtà e senso dell’onore di migliaia di soldati italiani dimenticati, appunto, da chi ha basato la propria politica, nel dopoguerra, indossando, come detto, “l’abito della sconfitta”. Claudio Gramegna ha ricordato l’attività svolta dal padre a Genova, altro esempio di spontaneo e disinteressato amore per l’Italia e la libertà.

Applaudito il fratello di Aldo Gastaldi, Giacomo. Massimo Mallucci ha auspicato un XXV Aprile “Festa di tutti”, all’insegna della pacificazione nazionale. Roberto Vittucci Righini, ospite della serata, ha evidenziato l’errore di aver lasciato monopolizzare “la resistenza” dalla “sinistra”, come fosse patrimonio esclusivo di questa. Gli ha risposto Giovanni Rebaudengo, rivendicando ai militanti della sinistra, socialisti e comunisti, il merito di aver iniziato la resistenza, già durante il fascismo. Ulteriori e diverse repliche, riferite agli assassinii ordinati da Stalin, anche nei confronti di esponenti della sinistra italiana, hanno concluso il dibattito. Il Presidente Giovanni Cereda ha terminato la serata ricordando, in particolare, il valore e il sacrificio dei carabinieri.

prezzo (indicativo): 
12
argomento: