La repubblica islamica condanna 10 giovani monarchici a 100 anni di prigione

Opinione di Italia Reale: 
Per la repubblica islamica dell'Iran essere monarchici è un crimine, ed un giudice del tribunale penale ha condannato dieci giovani iraniani a un totale di 100 anni di prigione. 
 
Il loro crimine è aver avuto il coraggio di scrivere slogan a favore del ritorno della monarchia parlamentare e sostenere in pubblico il principe Reza Shah Pahlavi. 
La notizia è stata rivelata da un media dell'opposizione "UNIKA-news", che è stata anche pubblicata dal Principe Pahlavi nel suo sito e profili di facebook e telegram.
 
Da quando la repubblica islamica ha preso il potere i monarchici sono oggetto di una caccia all'uomo, in particolare da parte dei Pâsdârâns, (il corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica). 
Negli anni scorsi il regime islamico ha condannato i monarchici all'ergastolo ed addirittura alla morte.
Nel 2009 dopo le elezioni presidenziali in Iran e le dimostrazioni di massa che ne seguirono, la corte del tribunale rivoluzionario aveva condannato a morte quatto persone, accusati di Moharebeh (il maggior crimine contro l’Islam ed in guerra contro lo Stato) per la adesione al Movimento Monarchico Iraniano (Iran Kingdom Assembly).
 
Nell'aprile 2008, la città di Shiraz fu oggetto di un attentato che aveva causato 14 morti, e gli ayatollah  immediatamente affermarono che erano stati i monarchici ad organizzato questa esplosione.
L'opposizione iraniana denunciò che era solo un'operazione mediatica di Teheran per offuscare l'immagine positiva del movimento monarchico che ha sempre respinto qualsiasi uso alla violenza. 
 
Il regime repubblicano islamico teme il movimento monarchico che con slogan e video trasmessi nel web fa eco alle spontanee manifestazioni e proteste antigovernative, in cui il nome dei Pahlavi è sinonimo di sfiducia nei confronti del potere dei mullah. 
 
Il principe Reza ha detto di essere pronto a guidare il cambiamento ma solo se glielo chiede il popolo. Molti iraniani si sono avvicinati al figlio dell'ultimo Shah e le manifestazioni della diaspora iraniana a favore del principe Reza Shah si sono moltiplicate in Europa e negli USA. 
 
Il governo è scosso dalla crisi covid-19, e le proteste sono aumentate.  Sono soprattuto i giovani ad essere favorevoli al ritorno della Monarchia che incarna la modernità, l'educazione laica, la tolleranza religiosa, l'emancipazione delle donne, ma soprattutto il ripristino dell'identità iraniana non islamica.
 
Il Principe ha subito difeso i giovani monarchici condannati in prigione ed ha invitato tutti i connazionali, le istituzioni per i diritti umani ed i media a far sentire la voce di questi combattenti, e nel suo messaggio ha detto : "Anche durante al pandemia,  il regime repressivo in Iran continua la sua campagna contro il popolo iraniano condannando 10 attivisti a 100 anni di carcere. Il mondo deve sostenere questi dissidenti, e condannare coloro che li imprigionano".
 
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