Le Donne Italiane conquistano il Diritto di Voto durante il Regno d'Italia

Opinione di Italia Reale: 
76 anni anni fa (30 gennaio 1945) le donne italiane conquistavano il diritto al voto quando l’Italia era ancora un Regno.
 
Il diritto al voto per le donne fu sancito il 30 gennaio 1945 quando la riunione del consiglio dei ministri si disse favorevole all’estensione alle donne del diritto al voto.
Il 1 febbraio 1945 venne emanato il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che conferiva il diritto di voto alle italiane che avessero almeno 21 anni,  le uniche donne escluse erano le prostitute schedate che lavoravano al di fuori delle case dove era loro concesso di esercitare la professione. 
 
In Italia le donne votarono per la prima volta il 10 marzo 1946, nel corso delle elezioni amministrative.
 
Per quanto riguarda l'elettorato passivo -  cioè la possibilità, per le donne, di essere votate, che poi permise ad alcune donne di essere elette all'Assemblea Costituente - si dovette attendere il decreto regio n. 74 datato 10 marzo 1946, firmato da Umberto, Principe di Piemonte, Luogotenente Generale del Regno.
 
Non è vero quindi che le donne votarono per la prima volta nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946, propagandato dal regime repubblicano per far pensare che fu la repubblica ad introdurre il diritto di voto alle donne.  
Inoltre quando si svolse il referendum Monarchia - repubblica (2- 3 giugno 1946) in Italia era ancora un Regno, e che la repubblica entrò in vigore solo il 1° gennaio 1948.
 
Un grave vizio della repubblica è quello di appropriarsi indebitamente di un qualcosa che non si merita, e il diritto al voto delle donne fu permesso dalla Monarchia, non dalla repubblica.