117° anniversario dell'uccisione di Re Umberto I

Il 29 luglio 1900 ricorre l’infausto assassinio di Re Umberto I avvenuto presso la Villa Reale di Monza, per mano dell’anarchico Gaetano Bresci.  Il sovrano si trovava a Monza per prendere parte alla serata di chiusura del concorso ginnico organizzato dalla società sportiva “Forti e Liberi”.

Secondo il ministro della Real Casa di allora, Emilio Ponzio Vaglia, Re Umberto I non era tenuto a presenziare alla serata, ma era fortemente invitato a partecipare poiché in questa sera erano presenti atleti provenienti dai territori italiani austroungarici di Trento e Trieste.
 
Il Re  agli atleti “irredenti” disse : “Sono lieto di trovarmi tra italiani”, frase che generò un tumulto di applausi tra i presenti. 

Raggiunto in carrozza Villa Reale alle 22 e 30, il Re fu accolto dal suono della Marcia Reale e dalle ovazioni della gente, tra cui si nascondeva l'anarchico che riuscì a colpire il sovrano a una spalla, al polmone e al cuore. Egli ebbe appena il tempo di mormorare: «Avanti, credo di essere ferito», prima di cadere riverso sulle ginocchia del generale Ponzio Vaglia, che gli sedeva di fronte in carrozza.

Il luogo dell'attentato, a Monza, è segnato da una Cappella in memoria del re ucciso, costruita nel 1910 su disegno dell'architetto Giuseppe Sacconi, per volontà del figlio del re, Vittorio Emanuele III.

Il Re è Morto, viva il Re.

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