148 anni fa Vittorio Emanuele II di Savoia entrava a Roma, capitale del Regno d'Italia

148 anni (2 luglio 1871) il re Vittorio Emanuele II di Savoia entrava a Roma, accolto festosamente dalla popolazione, capitale del Regno d'Italia.

La Breccia di Porta Pia, del 20 settembre 1870,   sanciva la presa di Roma, sottratta al potere temporale del Papa, e si poteva considerare chiusa il processo del Risorgimento, anche se ancora mancavano a completamento dell'unità nazionale le cosiddette "terre irredente". 
Qualche mese più tardi, nel febbraio 1871, il Parlamento italiano proclamò Roma nuova Capitale del Regno d’Italia.
 
Vittorio Emanuele II si era presentato a Roma il 31 dicembre 1870, quando la città era allagata a causa dello straripamento del Tevere, ma si ferma solo dodici ore. 
L’insediamento ufficiale di Vittorio Emanuele II a Roma avviene il 2 luglio del 1871, lo stesso giorno in cui il ministro degli esteri Visconti-Venosta annuncia a tutto il mondo che Roma è la nuova capitale del Regno d’Italia. 
 
Il Re Vittorio Emanuele II arriva a Roma alle ore 12,30  e lungo il tragitto che lo porta al Quirinale il Sovrano di Casa Savoia è accolto da un festoso lancio di fiori da parte dei romani accorsi per l’occasione. Entrato nel palazzo del Quirinale il re si affaccia più volte dal balcone per ricevere il saluto dei suoi sudditi e il giorno seguente una grande festa viene organizzata in Campidoglio in suo onore. 
 
La sera stessa però Vittorio Emanuele II riparte per Firenze e rientra nella capitale alla fine di novembre per l’inaugurazione del Parlamento.
 
Per aver guidato con straordinarie doti di politico e di statista il processo risorgimentale re Vittorio Emanuele II di Savoia è stata proclamato "Padre della Patria" , ed a lui è dedicato il monumento nazionale del Vittoriano che si trova a Roma in piazza Venezia.
Re Vittorio Emanuele II di Savoia è sepolto al Pantheon che da allora è il sepolcreto dei Re e delle Regine d'Italia.
 
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