Videomessaggio della regina Elisabetta sull'emergenza coronavirus

Data: 
5 aprile 2020
Milioni di persone da tutto il mondo hanno ascoltato in tv, per radio e sugli account web della Royal Family, il discorso della Regina Elisabetta II alla Nazione ed ai cittadini del Commonwealth sull’emergenza coronavirus, che è stato registrato nei giorni scorsi dal castello di Windsor.
 
Nel suo discorso la regina Elisabetta, che a fine mese celebrerà 94 anni, ha incoraggiato i suoi sudditi di fronte alla crisi mondiale causata dalla pandemia di coronavirus, ed ha ringraziato i medici del servizio sanitario nazionale e quanti si adoperano per rispondere all'emergenza che porta e porterà inevitabilmente cambiamenti enormi nella vita quotidiana.
 
La sovrana ha poi fatto un appello all’autodisciplina di fronte alla più grave crisi che incombe dopo la Seconda Guerra Mondiale, dicendo di essere certa che tutti dimostreranno le doti di autodisciplina, calma, risolutezza e buon senso, che caratterizzano il Regno Unito.
 
E’ la 5° volta che nel suo regno la Regina Elisabetta utilizza il mezzo televisivo per parlare al Paese al di fuori del suo annuale e tradizionale messaggio natalizio.
La prima volta fu il 24 febbraio del 1991, durante la prima Guerra nel Golfo, quando le truppe britanniche erano impegnate nell’Operazione Desert Storm. Il 5 settembre del 1997, dopo la morte di Diana Spencer, Elisabetta fece un discorso senza precedenti in onore della principessa del Galles.
L’8 aprile 2002, alla vigilia del funerale di sua madre, rese omaggio alla Queen Mother per la sua determinazione, dedizione ed entusiasmo per la vita. Nel 2012, infine, l’ultimo “The Queen’s National Addresses“, quando Elisabetta celebrò il suo Diamond Jubilee.
 
Ecco il messaggio della Regina Elisabetta :
 
Vi parlo in um momento che so essere di crescente difficoltà. Un momento di turbamento nella vita del nostro paese: un turbamento che ha causato dolore ad alcuni, difficoltà finanziarie a molti ed enormi cambiamenti alla vita quotidiana di tutti noi.
 
Voglio ringraziare tutti coloro che sono in prima linea nel SSN, così come gli operatori sanitari e coloro che svolgono ruoli essenziali, che continuano disinteressatamente le loro attività quotidiane fuori casa a sostegno di tutti noi. Sono sicuro che la nazione si unirà a me per assicurarti che ciò che fai è apprezzato e ogni ora del tuo duro lavoro ci avvicina al ritorno dei tempi più normali.
 
Voglio anche ringraziare quelli di voi che state a casa, contribuendo in tal modo a proteggere le persone vulnerabili e risparmiando a molte famiglie il dolore già provato da coloro che hanno perso i propri cari. Insieme stiamo affrontando questa malattia e voglio rassicurarvi sul fatto che se restiamo uniti e risoluti, la supereremo.
 
Spero che negli anni a venire tutti saranno orgogliosi di come hanno risposto a questa sfida. E quelli che verranno dopo di noi diranno che i britannici di questa generazione erano forti come tutti gli altri. Che gli attributi dell'autodisciplina, della calma risolutezza e del buonumore caratterizzano ancora questo paese. L'orgoglio per ciò che siamo non fa parte del nostro passato, definisce il nostro presente e il nostro futuro. 
 
I momenti in cui il Regno Unito si è riunito per applaudire la sua cura e i lavoratori essenziali saranno ricordati come espressione del nostro spirito nazionale; e il suo simbolo saranno gli arcobaleni disegnati dai bambini.
 
In tutto il Commonwealth e in tutto il mondo, abbiamo visto storie commoventi di persone che si uniscono per aiutare gli altri, sia attraverso la consegna di pacchi di cibo e medicine, il controllo dei vicini o la conversione di aziende per aiutare lo sforzo di soccorso. 
 
E sebbene l'autoisolamento a volte possa essere difficile, molte persone di tutte le fedi, e di nessuna, stanno scoprendo che rappresenta un'opportunità per rallentare, mettere in pausa e riflettere, nella preghiera o nella meditazione.
 
Mi ricorda la prima trasmissione che ho realizzato, nel 1940, aiutata da mia sorella. Da bambine, abbiamo parlato da qui a Windsor con i bambini che erano stati evacuati dalle loro case e mandati via per la loro sicurezza. Oggi, ancora una volta, molti sentiranno un doloroso senso di separazione dai loro cari. Ma ora, come allora, sappiamo, nel profondo, che è la cosa giusta da fare.
 
Mentre abbiamo già affrontato sfide prima, questa è diversa. Questa volta ci uniamo a tutte le nazioni di tutto il mondo in uno sforzo comune, usando i grandi progressi della scienza e la nostra istintiva compassione per guarire. Ci riusciremo - e quel successo apparterrà a ognuno di noi.
 
Dovremmo consolarci che mentre potremmo avere ancora molto da sopportare, torneranno giorni migliori: saremo di nuovo con i nostri amici; saremo di nuovo con le nostre famiglie; ci rincontreremo.
 
Ma per ora, invio i miei più sentiti ringraziamenti e i migliori auguri a tutti voi. 
 
poi fatto un appello all’autodisciplina di fronte alla più grave crisi che incombe dopo la Seconda Guerra Mondiale,