STELLA E CORONA: IL RITORNO

autore: 
Roberto Vittucci Righini

Con il 2006 l’Alleanza Monarchica entrerà nel 34° anno dalla sua costituzione (nel mentre questa testata giornalistica entrerà nel 40° anno), e la Conferenza stampa svoltasi a Roma lo scorso 13 ottobre, ha rappresentato, uno degli eventi più importanti tra i tanti promossi dal Movimento in tutti questi anni di vita al servizio dell’alternativa Monarchica.

Se infatti è dal 1972, l’anno nefasto in cui si volle porre fine alla esistenza del Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica, che Alleanza Monarchica si batte per mantenere viva la presenza politica diretta dei monarchici italiani nell’agone politico, locale e nazionale, il 13 ottobre 2005 ha segnato la data di un importante passo in avanti per l’affermazione concreta di tale impegno, tornando a presentare alla stampa nazionale quel simbolo di “Stella e Corona” che, dal 1948 sino alla scomparsa del Partito monarchico, fu sempre presente in entrambi i rami del Parlamento, nelle amministrazioni comunali, provinciali e, dal 1970, regionali.

Si è trattato di una decisione, attentamente valutata in ogni suo aspetto ed esaminata dettagliatamente, sin dal principio del corrente anno. I risultati delle elezioni regionali 2005 e la riunione della Giunta Nazionale di Alleanza Monarchica tenuta a Firenze, nello scorso mese di giugno, hanno rappresentato l’ultima favorevole spinta in tale direzione, e la Segreteria Nazionale ed il Comitato Regionale Lazio si sono, sin dal mese di agosto, assunti l’onere di pubblicizzare nel modo migliore l’iniziativa.

Indubbiamente gli amici romani hanno lavorato bene, se a mezzogiorno di un giovedì lavorativo, la sala conferenze del centralissimo Hotel Nazionale, in Piazza Montecitorio era, già da oltre mezz’ora, affollata di giornalisti e pubblico. Mettere insieme a Roma, in pieno centro storico, chiuso al traffico privato, oltre 150 persone (rispetto alle 80 previste), è stato già di per se un risultato che ha premiato l’impegno profuso da giovani e meno giovani.

I lavori – dopo il consueto, troppo lungo forse, “quarto d’ora accademico” – hanno avuto inizio con il saluto del Prof. Luciano Garibaldi, giornalista e storico genovese di chiara fama, invitato a svolgere le funzioni di moderatore, il quale ha ricordato il suo impegno giovanile, in una città non certo facile, quale era la Genova degli ’50, nella gioventù monarchica del PNM.

Ha quindi dato la parola al Presidente Nazionale di Alleanza Monarchica, Avv. Roberto Vittucci Righini, che ha voluto fermamente sottolineare che la riproposta di “Stella e Corona” non rappresenta assolutamente la nascita di un nuovo partito o di una nuova associazione (di cui nessuno avverte il bisogno), ma semplicemente la volontà di noi di Alleanza Monarchica di mettere a disposizione di tutti i monarchici seri, un simbolo importante nella storia politica d’Italia, convinti della assoluta necessità di essere presenti con un simbolo monarchico (e non già con persone che una volta elette nei partiti repubblicani il più delle volte dimenticano di essersi proposte agli elettori come monarchici) direttamente nelle consultazioni politiche ed amministrative, ovunque sia possibile.

E’ seguito l’ intervento del Segretario Nazionale, Dr. Franco Ceccarelli, che ha esaminato brevemente i motivi per i quali, con una prima repubblica finita malamente ed una seconda repubblica che, probabilmente, non è mai nata, oggi ci troviamo con un’opinione pubblica smarrita, angosciata dalle difficoltà economiche, sfiduciata verso tutte le forze politiche che si sono più o meno susseguite alla guida del Paese nell’ultimo decennio.
Per ciò è stata ritenuta favorevole come non mai l’attuale congiuntura per riproporre agli elettori un Simbolo allo stesso tempo antico e pur nuovissimo, destinato non solo ai monarchici ma anche a tutti coloro che monarchici non sanno ancora di essere pur cercando, nella politica e nella società, valori e punti di riferimento ben presenti ed insiti nella proposta dell’alternativa monarchica.
Con quasi 9.000.000 di persone che vivono al limite – ed oltre il limite, in troppi casi – della povertà, evidentemente qualcosa non funziona in questa nostra amata Italia che si vanta di essere la sesta potenza economica del Mondo.

La parola è andata poi al Vice Presidente Nazionale, Avv. Massimo Mallucci, che ha brevemente illustrato il programma politico della Lista - predisposto in circa 5 mesi di lavoro da un’apposita commissione - che in più punti è stato lungamente e calorosamente applaudito.

Ultimo, ma non per importanza, l’intervento del Cav. Massimo Nardi, referente regionale A.M. per l’Emilia Romagna ed esperto in marketing e comunicazione, che ha svolto un’analisi molto tecnica e dettagliata sia del sistema elettorale maggioritario che del nuovo sistema proporzionale, proprio in quelle ore in discussione nella adiacente Camera dei Deputati.
In particolare ha sottolineato come una Lista monarchica si rivolga innanzitutto a quelle centinaia di migliaia di persone che, dalla scomparsa del PDIUM, si sono trovate orfane del loro chiaro riferimento politico e a tutti coloro che, negli anni, hanno ingrossato quello che ormai è il maggiore partito italiano: quello del “non voto”, che oggi rappresenta oltre 12.000.000 di “non elettori” !

Terminati gli interventi è iniziata una serie di domande dei rappresentanti della stampa e poi del pubblico.
A tutti i giornalisti presenti (quotidiani, giornali on-line, agenzie di stampa, tra cui Ansa e Adn Kronos, era stata consegnata una cartellina con il programma politico, il comunicato stampa preannunciante l’iniziativa ed una copia del mensile Italia reale.

La notizia della conferenza stampa, diffusa dall’Ansa, il giorno successivo è stata ripresa da vari quotidiani tra i quali “La Stampa”, oltre che da varie testate informatiche.
Da segnalare la presenza tra il pubblico degli on.li Lembo e Franzini e, soprattutto, di moltissimi giovani.
Indubbio interesse ha suscitato la notizia dell’annunciata intenzione di presentare il nostro simbolo sia nelle prossime elezioni politiche 2006, sia nelle coeve elezioni per il rinnovo del consiglio comunale della Capitale.

Il seme è stato gettato, a tutti noi l’impegno a farlo germogliare, ovunque sia possibile.

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