Il grido di dolore dell’Italia onesta

autore: 
Fabrizio de Lorenzo

Lettera aperta a S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoia

 

La situazione di assoluto degrado in cui sessantotto anni di repubblica hanno trascinato la nostra amata Patria, mi spinge a rivolgere a Vostra Altezza Reale il mio grido di dolore.
Non vedo alcuna soluzione all’attuale imbarbarimento, se non nella reintegrazione della legittimità istituzionale, nella moralizzazione della vita pubblica, ottenuta eliminando le vergognose sovrastrutture (a cominciare dalle regioni), create unicamente per dare sempre maggiori possibilità ai politici di arricchirsi in danno dei comuni cittadini; nell’abrogazione di buona parte delle leggi emanate in questi ultimi sessantotto anni, che hanno condotto all’assoluta inesistenza della giustizia; nella consequenziale drastica riduzione dell’imposizione fiscale e nel recupero della Sovranità Nazionale, svenduta allo straniero.
 
È assolutamente necessario recuperare la piena Sovranità Nazionale, uscendo da quest’Europa burocratica, antidemocratica, schiava dei poteri forti ed imposta dall’alto, tornando al modello statuale Monarchico e, soprattutto, ai forti ideali che permeano tale tipo di organizzazione politica.
È, poi, necessario dare nuova linfa all’economia italiana, eliminando ogni tipo di spreco e, conseguentemente, riducendo drasticamente la pressione fiscale, che oggi è giunta, tra tasse dirette ed indirette al 75% del reddito, portandola a meno della metà, importo certamente sufficiente a far funzionare uno stato in cui il denaro sia utilizzato al solo scopo del bene dei cittadini.
 
Vostra Altezza Reale è la sola speranza degli italiani onesti, essendo l’unico che può proporsi con possibilità di successo alla guida del governo dell’Italia, che può dirigere la rivolta pacifica della maggioranza silenziosa, stanca di subire – senza alcuna via d’uscita – le decisioni prese dall’attuale classe politica, che, ed era inevitabile, sta facendo naufragare definitivamente una nave senza una reale giuda e,
quindi, senza difesa; in balia delle onde.
Era inevitabile, infatti, che una organizzazione statuale nata da brogli elettorali e che si fonda su di una pretesa carta fondamentale emanata da un consesso che era scaduto da diversi mesi e che – senza averne il potere – si era auto-prorogato (emanando, quindi, un atto che – dal punto di vista giuridico – è affetto da radicale inesistenza), giungesse all’attuale stato comatoso e creasse i danni che sta creando agli italiani,
che nella maggioranza, indottrinati da notizie false e di parte, non sanno come poterne uscire perché non viene loro proposta alcuna via d’uscita.
 
Voglia S.A.R. raccogliere, come a suo tempo ha fatto S.M. il Re Vittorio Emanuele II (mettendo a repentaglio il suo Regno e la sua stessa vita), il grido di dolore che proviene da tante parti d’Italia ed assumere la guida di tutti gli italiani onesti – monarchici o meno – facendo loro raggiungere la maggioranza politica e trascinandoli alla restaurazione della legalità e della legittimità, mediante un’opera di buon governo. 
Da parte mia, posso garantire l’assoluta fedeltà a Casa Savoia e la disponibilità a fare tutto quanto nelle mie possibilità per il raggiungimento dello scopo.
 
Deferenti ossequi. FdL
 
anno: