Russia: Putin inaugura il monumento a granduca Sergej Aleksandrovic Romanov

Data: 
4 maggio 2017
Il Presidente della Russia Vladimir Putin ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del monumento che commemora il granduca Sergej Aleksandrovic Romanov, che il 17 febbraio 1905 fu ucciso con un attentato da parte dei socialisti-rivoluzionari.
 
La cerimonia si è svolta sul luogo dell'attentato, nel piazzale della Torre Nikolskaya del Cremlino, ed il monumento è stato consacrato dal Patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie.
 
Sergej Aleksandrovič Romanov - nato a  San Pietroburgo, il 29 aprile 1857 è morto a Mosca, il 17 febbraio 1905 - era il 7° figlio dello zar Alessandro II e zio dell'ultimo zar Nicola II,  ed è stato granduca di Russia, e fra il 1891 ed il 1905 Governatore Generale di Mosca. Si sposò con la principessa Elisabetta d'Assia-Darmstadt, figlia del granduca Luigi IV e della principessa Alice, figlia a sua volta della regina Vittoria del Regno Unito.
 
Nel pomeriggio del 17 febbraio 1905, vicino alla Torre Nikolskaja, la carrozza dove si trovava il granduca fu colpita da una bomba lanciata da un membro della Partito Combattente Socialista-Rivoluzionario, e l'esplosione disintegrò la carrozza e il granduca. Il corpo del granduca Sergej, ricomposto per quanto si poteva, venne sepolto nella cripta del monastero di Čudov all'interno del Cremlino, ed una croce commemorativa fu eretta sul luogo dell'attentato, che in seguito fu distrutta dai bolscevichi.
 
Profondamente colpita dalla morte del marito, la granduchessa Elizaveta si ritirò in convento e in seguito fondò il monastero di Santa Marta e Maria presso Mosca, da cui si dedicò alla cura dei poveri e dei sofferenti. 
Dopo la Rivoluzione d'Ottobre fu prelevata con l'inganno, e poi condotta ad Alapaevsk, dove fu crudelmente giustiziata con altri membri della famiglia imperiale. 
Fu canonizzata dalla Chiesa Ortodossa fuori dalla Russia nel 1981 e dalla Chiesa ortodossa russa nel 1992 come Nuova Martire Elizaveta. 
 
Ecco il discorso del Presidente della Russia Vladimir Putin : 
 
Santità, signore e signori, 
Oggi, ricordiamo gli eventi più di un secolo lontano da noi. Il 4 febbraio 1905, un terrorista lanciò una bomba che ha ucciso il granduca Sergej Aleksandrovic.
Questo crimine è stato uno dei precursori degli eventi drammatici, d’agitazione e di guerra civile che avrebbe inghiottito la Russia, portando enormi perdite, vera e propria catastrofe nazionale, e minacciando l’esistenza della statualità della Russia. 
Non c’è mai alcuna giustificazione per la violenza e l’omicidio, non importa quale sia il motivo politico. La morte del Granduca scosse società russa di allora e la gente di allora lo considerò una tragedia. La croce commemorativa che fu situata nel luogo di questa crudele vendetta era simbolo di dolore e di rimpianto, e fu costruita per volontà del popolo e finanziata esclusivamente da donazioni pubbliche. 
L’artista russo Viktor Vasnetsov aveva eretto il monumento, e la vedova del Granduca, la granduchessa Elisabetta Feodorovna, aveva dato la sua benedizione per il memoriale. 
Devo dire un paio di parole su questa donna eccezionale. Ha lavorato instancabilmente ed è stata attiva negli sforzi di beneficenza. La Chiesa ortodossa russa ha conferito santità su di lei. Lei non ha lasciato il paese anche durante i giorni più bui e alla sua morte rimase fedele agli ideali di perdono e di amore cristiano. Questa croce ha anche il marchio della sua personalità, il suo destino e la forza spirituale interiore. 
Questa croce fu tra i primi monumenti ad essere distrutto dopo la rivoluzione. Il monastero Chudov al Cremlino e innumerevoli altri monumenti in tutto il paese hanno avuto la stessa sorte. Alla fine, però, la verità e la giustizia prevalgano sempre. 
Oggi, vediamo che le chiese vengono ricostruite, i monasteri sono aperti di nuovo, ed i luoghi sacri che sono stati persi vengono restituiti. La storia della Russia sta riguadagnando la sua unità. Facciamo tesoro ogni pagina in questa storia, non importa quanto sia difficile. Queste sono le nostre radici spirituali nazionali.
La croce alzata nella memoria della morte del granduca Sergej Aleksandrovic è stato riportata nel suo luogo storico. Si erge come simbolo del prezzo che abbiamo dovuto pagare per l’odio, la divisione e l’ostilità, e ci ricorda che dobbiamo fare tutto il possibile per preservare l’unità e l’armonia del nostro popolo. 
Oggi, dovremmo dire ancora una volta che abbiamo una solo Russia, e non importano i nostri singoli punti di vista e le posizioni, dobbiamo tutti difendere e prendersi cura dell’immagine della Russia, per il futuro del nostro popolo, la felicità della nostra gente in particolre dei nostri figli e nipoti . 
Ringrazio sinceramente tutti coloro che hanno preso parte nel ripristinare questo memoriale.