Il principe Reza Pahlavi invita gli iraniani a prepararsi alla caduta della repubblica islamica

Data: 
1 dicembre 2019

Il principe ereditario dell'Iran, il Principe Reza Pahlavi, ha detto di avere una profonda fiducia nel popolo di rimanere uniti nel sconfiggere il male e di non farsi schiacciare dal regime.

In un messaggio pubblicato nei suoi canali web, il Principe Reza Pahlavi, figlio dell'ultimo scià dell'Iran, ha detto agli iraniani di prepararsi all'inevitabile caduta della Repubblica islamica e che nel periodo di transizione una questione di estrema importanza è la leadership : 

"Prepararsi all'imminente caduta della Repubblica islamica richiede la preparazione di una leadership nazionale politica di transizione. Io come un semplice soldato, non perderò un attimo nel fare la mia parte, sebbene gli strumenti politici debbano essere lasciati ai politici." 

Inoltre il principe ha affermato ai politici, insegnanti, artisti, avvocati, soldati e "comandanti delle forze armate iraniane" che gli apparati politici devono essere affidati a politici capaci e competenti.

 

Durante le numerose proteste di massa che ci sono state negli ultimi anni molti iraniani hanno lodato la dinastia Pahlavi, dimostrando il forte desiderio di vedere un governo efficiente senza imporre dogmi religiosi e limitare le libertà sociali, e che sia in grado di far crescere l'economia del paese.

 

Il Principe parlando agli iraniani aveva affermato : "Le vostre proteste coraggiose e intelligenti in tutto l'Iran sono un magnifico spettacolo di solidarietà nazionale, e il più recente esempio di giustizia storica degli iraniani in questa terra antica.

Quello che davvero si nota non è la protesta all'aumento del prezzo della benzina, ma la vostra dignità. Avete capito bene che finché l'Iran sarà nelle mani della Repubblica islamica, la povertà, bugie, sanzioni e discriminazione, corruzione e oppressione, saranno una regola. Avete capito che l'unico modo per liberarsi, non sono i falsi voti, è stare insieme ed urlare per le strade dell'Iran.

Più questo movimento nazionale diventerà grande e presente nelle università,  scuole, aziende e nei luoghi commerciali, più difficile sarà per questo regime criminale e corrotto. 

E' mia costante convinzione che Voi avete il potere di uscire da questo incubo e di avere un futuro luminoso pieno di libertà e prosperità. Qualsiasi cosa succede in Iran, il mio cuore è con Voi e condivido il vostro dolore."

 

Ancora adesso, dopo 41 anni dalla rivoluzione, i leader della Repubblica islamica non perdono occasione di attaccare la dinastia Pahlavi, considerata al servizio degli interessi dell'Occidente. Il leader supremo iraniano Ali Khamenei nella sua reazione alle proteste del 17 novembre avevo preso di mira la famiglia reale iraniana chiamandola "la malvagia famiglia Pahlavi", accusandola di "incitare sommosse e sostegno a "delinquenti".

 

La repubblica islamica che si considera popolare e onnipotente, davanti a proteste diffuse, accusa l'opposizione in esilio (molti iraniani sono fuggiti dal loro paese) di aver organizzato la protesta.

Ma se il governo fosse davvero forte ed amato dal popolo, come mai una opposizione impopolare e debole che arriva dall'estero, riesce ad organizzare così tante proteste e manifestanti ?

 

Il principe Reza Pahlavi ha affermato che le accuse di Khamenei contro i manifestanti sono pretestuose ed assurde in quanto gli iraniani sono giustamente scesi in piazza per protestare contro l'aumento del prezzo della benzina e che il razionamento è stato un atto codardo contro il popolo.