Il re e la regina di Giordania baluardi contro il fondamentalismo islamico

Opinione di Italia Reale: 
Il Re Abdullah e la Regina Rania stanno guidando la Giordania contro l'Isis, dimostrando che esiste un Islam moderato e contrario al fanatismo e alle atrocità dello Stato Islamico.
 
Dopo essersi recati di persona a Karak, per porgere le condoglianze ai familiari del pilota al Kasasbeh, i due sovrani hanno dato il via a due importanti fatti che hanno cambiato il futuro del Paese haschemita. 
Il Re ha firmato l'operazione di rappresaglia contro i terroristi chiamata "Operazione martire Muath", con la quale decine di caccia hanno distrutto postazioni dell’Isis.
La Regina Rania invece ha partecipato ad  Amman ad una manifestazione in solidarietà alla famiglia del pilota, dove migliaia di giordani gridavano slogan contro lo Stato islamico, mostrando cartelli con l’immagine del povero pilota, diventato per loro un vero Eroe. 
 
Quindi la Giordania è il primo stato islamico che reagisce e combatte contro l'Isis, non a parola ma con i fatti. Ma perchè la Giordania e non altri ?
 
Intanto pur essendo un paese musulmano - la famiglia reale hashemita discende dal profeta Maometto - in Giordania non esiste il fanatismo religioso e le donne godono di molta libertà.
 
Ma come mai il fanatismo islamico non è riuscito ad imporsi anche in questo Paese?
L'unica spiegazione è la presenza della Monarchia hashemita, che riesce ad arginare il fanatismo religioso in quanto il re e la regina, pur difendendo le Tradizioni del Paese e garantendo stabilità, nello stesso tempo sono persone moderne ed aperte, considerate dal popolo come modelli da seguire.
 
Re Abdullah è un sovrano arabo che si trova a suo agio ovunque, a Washington, Davos e Londra, come a Mecca e Gerusalemme, è convinto sostenitore di pace e del dialogo interreligioso, e non considera l'economia globalizzata un male.
Il re Abdullah di Giordania si dimostra essere più coraggioso e forte di tanti presidenti e leaders occidentali, che per reagire alla trucida uccisione di un suo soldato, non ha esitato a mettere a rischio anche la propria vita.  
Appena saputo della morte del pilota giordano, trucidato dai miliziani dell’Isis, il sovrano non perde tempo, indossa gli abiti militari - anche lui si era arruolato nell’esercito di Sua Maestà Elisabetta come pilota - e fa partire la "Operazione martire Muath" per vendicare l'Eroe.
 
A sua volta Rania di Giordania  - considerata una delle donne più affascinante e bella del mondo -, è una regina moderna, che difende il diritto all'educazione, protegge i bambini da ogni tipo di violenza.
Per i militanti dell'Isis, Rania incarna tutto ciò che una donna non può e non deve essere: determinazione, impegno, coraggio ma anche bellezza ed eleganza innata che stride con la visione che gli estremisti del mondo islamico danno alla femminilità.
Solo due mesi fa nel corso di un summit ad Abu Dhabi, Rania aveva condannato la barbarie trasmessa dai video diffusi dai terrosisti del jihad : "Sono degli assassini assetati di sangue che stanno cercando di dirottare il mondo arabo e di trascinarci indietro al Medioevo attraverso l'uso spregiudicato dei social media”.
Rania ha sempre detto di "essere una donna araba dalla testa ai piedi", ma nello stesso tempo è anche una donna istruita ed emancipata, che ha la passione per la tecnologia, e cura il suo sito internet e i profili sui social network.
 
Insomma la monarchia hashemita è diventata il baluardo contro il fondamentalismo islamico, che riesce ad unire tutti i giordani, rivendicare la fierezza del suo Popolo e difendere il vero Islam.
 
Infine ricordiamo come erano anni fa molti stati arabi prima di diventare repubbliche: la Persia, l'Iraq, l'Egitto, la Libia. Tutte Monarchie, allora certamente stati più democratici e vicini all'Occidente di quanto non siano adesso. 
 
Insomma la Storia e le recenti attualità dimostrano quanto sia importante la Monarchia affinché i paesi islamici possano essere democratici e non in conflitto con la nostra civiltà europea.