Il semestre Italiano al Parlamento Europeo si è concluso il 13 gennaio 2015, e il premier Renzi nel suo discorso di chiusura elogiando il suo operato - in realtà insignificante e improduttivo - ha addirittura affermato: "Pensate, in un tempo di crisi, le famiglie italiane, hanno visto crescere i propri risparmi: da 3.5 triliardi di euro a 3.9, dal 2012 al 2014. Perché è accaduto questo? È accaduto questo perché l’economia italiana (…) vive una fase di terrore. (…) Le famiglie si stanno paradossalmente arricchendo perché hanno preoccupazione e paura.”
Secondo lo studio della Banca d’Italia “alla fine del 2013 la ricchezza netta delle famiglie italiane, cioè la somma di attività reali (abitazioni, terreni, ecc.) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni, ecc.), al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), è risultata pari a 8.728 miliardi di euro”.
Nel 2013 il valore della ricchezza netta complessiva è diminuito rispetto all'anno precedente dell’1,4 % a prezzi correnti; la flessione del valore delle attività reali (-3,5 %), dovuta al calo dei prezzi medi delle abitazioni (-5,1 %), è stata solo in parte compensata da un aumento delle attività finanziarie (2,1 %) e da una riduzione delle passività (-1,1 per cento). In termini reali la ricchezza netta si è ridotta dell’1,7 % rispetto al 2012. Dalla fine del 2007 la flessione a prezzi costanti è stata complessivamente pari all’8%.
Secondo stime preliminari, nel primo semestre del 2014 la ricchezza netta delle famiglie italiane sarebbe ulteriormente diminuita dell’1,2 % in termini nominali rispetto allo scorso dicembre.
Quindi affermare che ”Le famiglie Italiane si stanno arricchendo” è esattamente il contrario della realtà, e quindi o il premier Renzi si è spiegato male o si è confuso sui numeri, oppure lo ha detto in malafede.