Il bunker dei Savoia di Villa Ada aperto al pubblico a Roma

Dopo 70 anni di abbandono si è aperto al pubblico il rifugio antiaereo dei Savoia, immerso nella vegetazione del parco di Villa Ada di Roma, una volta "Villa Savoia" residenza della Famiglia Reale Italiana.
 
Alla inaugurazione (26 marzo 2016) è stato presentato alla stampa il percorso della visita al bunker di Re Vittorio Emanuele III di Savoia, che fu realizzato intorno agli anni 1940-1942 a uso esclusivo della Famiglia Reale.
Il restauro è avvenuto ad opera dell’associazione no-profit “Roma Sotterranea”, con il sostegno della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, che ha come scopo lo studio, la salvaguardia, la promozione e la valorizzazione storica ed ambientale del sottosuolo della Capitale.
 
Grazie a questo egregio lavoro è stato recuperato il bunker, purtroppo però alcune strutture della Villa Savoia continuano ad essere lasciate in uno stato di abbandono pressoché totale, come le Scuderie Reali che si stanno sgretolando.
 
Villa Ada (Villa Savoia), una delle più estese tra le ville storiche romane, venne commissionata dal primo Re d’Italia Vittorio Emanuele II e divenne residenza della Famiglia Reale dal 1872 al 1878 e dal 1904 fino alla caduta della monarchia nel 1946.
Scoppiata la II guerra mondiale e con l’aggravarsi della situazione si decise di realizzare un rifugio antiaereo per l’incolumità della Famiglia Reale, in una zona boschiva al centro del parco della villa, scavato nel banco tufaceo, costruito con porte blindate, sistema di ricircolo d’aria, uscita secondaria e servizi igienici e anche un sistema di protezione da attacchi chimici.
 
Il bunker, ancora ben conservato, era destinato in particolare al Re Vittorio Emanuele III, alla Regina Elena e alla Principessa Mafalda, che abitava nella vicina Villa Polissena. 
 
Il rifugio, di forma circolare, si sviluppa in sotterraneo per circa 200 m2. Una volta entrati dall'ingresso carrabile, con le due ante pesanti circa 1200 Kg,  c'è una porta blindata e quindi attraverso una porta antigas si arriva al cuore del bunker: una camera dotata di un sistema di filtri per la depurazione dell'aria e di un sistema autonomo che permetteva, anche in assenza di energia elettrica o di malfunzionamento dei motori, di garantire il funzionamento dell'impianto con  un sistema azionato a e umana, pedalando su una sorta di "bicicletta". 
 
Il bunker era dotato anche di una via di fuga secondaria: una scala a chiocciola in travertino con 40 gradini che conducono a una "torretta" in mattoni con copertura a forma di fungo, fiancheggiata da uno "scudo" di lastroni in cemento, mimetizzato nella vegetazione.
 
Vicino al bunker c'è la Palazzina Reale - oggi sede dell'Ambasciata d'Egitto - che era la residenza del Re.
Il bunker è aperto al pubblico con la possibilità di effettuare visite guidate a prenotazione obbligatoria. Il costo del biglietto è di 12 euro, 10 per i soci di Roma sotterranea. 
 
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