123° anniversario della scomparsa di Umberto I di Savoia

Oggi ricorre il 123° anniversario della scomparsa di Umberto I di Savoia, Secondo Re d'Italia, detto Re Buono.
 
A Monza vive un clima festoso con un tripudio di tricolori in tutte le case e strade, ed è in programma un concorso ginnico al campo sportivo, dove il Re Umberto I alle 22 premia le squadre vincitrici. Alle 22:25 il sovrano sale sulla carrozza e mentre risponde ai saluti della folla è raggiunto da un uomo armato di una rivoltella, che spara quattro colpi, tre dei quali lo colpiscono. Il re Umberto cade in avanti, contro le ginocchia del generale Avogadro di Quinto, e perde subito i sensi, La carrozza reale corre al galoppo verso la Villa Reale, dove il Re d'Italia muore alle 22.45 .Nel frattempo, l'attentatore è assalito dalla folla, e gli intervenuti dei carabinieri evitano che sia linciato. L’assassino è Gaetano Bresci, già considerato un pericoloso anarchico.
 
In quegli anni gli anarchici avevano compiuto attentati simili in altri paesi e quindi si pensa all’esistenza di una rete internazionale anarchica che sia riuscita a coprire ed aiutare questi eventi.
Nel 1898 l’italiano Luigi Luccheni uccide a coltellate Elisabetta d’Austria (nota come principessa Sissi); nel 1908 il regicidio in Portogallo, da parte dai repubblicani che uccidono il re del Portogallo Carlo I ed il principe ereditario Luigi Filippo, duca di Braganza. Nel 1894 il presidente francese Sadi Carnot, è ucciso da un altro anarchico italiano, Sante Caserio. Peraltro lo stesso Umberto I era sopravvissuto ad altri due attentati prima di quello di Bresci, uno nel 1878 e uno nel 1897.
 
Umberto è nato il 14 marzo 1844 a Torino, figlio di Vittorio Emanuele Re di Sardegna e di Maria Adelaide di Asburgo-Lorena, regina del Regno di Sardegna, morta nel 1855 prima dell'Unità d'Italia.
 
Nel 1868 sposa Margherita di Savoia-Genova, dalla quale ha un solo figlio: Vittorio Emanuele.
Si merita la Medaglia d'oro al Valor Militare al Quadrato di Villafranca, durante la battaglia di Custoza del 1866. 
 
Re d'Italia dal 1878, Umberto intraprende la difficile opera di amalgamare in un unico organismo statale le regioni che il processo risorgimentale aveva unificato.
Con la Regina Margherita, che conquista alla Monarchia i ceti intellettuali e quelli popolari, fa crescere lo spirito nazionale, mentre viene allargato, il corpo elettorale e si promuove i primi istituti dello Stato sociale.
 
Comincia sotto il suo regno l'espansione italiana in Eritrea, interrotta, dopo una serie di vittorie, ad Adua (1896). La Sinistra parlamentare, che rimae al governo durante il suo regno, non riusce ad impedire che scoppiassero gravi disordini social, spesso fomentati dall'estrema sinistra rivoluzionaria e dai gruppi anarchici.
Ma il Re Umberto I è sempre vicino al Popolo, e si conquista l'appellativo di "Re buono" soccorrendo di persona le vittime dell'alluvione dell'Adige, quelle del terremoto di Casamicciola, i colerosi della Campania e del Piemonte.
 
Umberto è Re d'Italia dal 1878 fino al 29 luglio 1900 quando è assassinato a Monza. Nel luogo dell'attentato è stata costruita la Cappella Espiatoria in sua memoria, costruita nel 1910.
 
E’ sepolto, insieme al primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, e alla Regina Margherita, nel Pantheon di Roma, ove si attende che siano traslate le salme degli altri Sovrani d'Italia : Vittorio Emanuele III, Umberto II, Elena e Maria Josè.
 
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