PANORAMA POLITICO

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

La defezione dell’On.Fini e compagni (o ex camerati, fate Voi) riuniti nel movimento politico denominato Futuro e Libertà, ha provocato un vero e proprio sconquasso che temiamo possa avere conseguenze per la nostra Patria.

L’origine di tutto va ricercato da una parte nella smodata ambizione del Presidente della Camera, certamente superiore alle sue capacità, e dall’altra nella politica non sempre duttile e diplomatica dell’On. Berlusconi, Presidente del PdL il quale, mal consigliato dai suoi fedelissimi, si era convinto erroneamente che Fini sarebbe stato seguito soltanto dai classici quattro gatti.

Così non è stato, quanto meno per la Camera dei Deputati, per cui il Capo del Governo non dispone più di una solida maggioranza politica.
Alla secessione hanno concorso anche questioni personali rappresentate dagli attacchi quotidiani e reiterati dei giornali del Premier, sulle note questioni dell’alloggio di Montecarlo lasciato in eredità dalla Contessa Colleoni al MSI “per la buona battaglia” e finito nelle mani (non si è capito finora a quale titolo) di un certo Giancarlo Tulliani - il quale si è ben guardato dal fornire spiegazioni in merito - fratello dell’attuale convivente dell’On. Fini, dell’uso di un’autovettura e, si dice, dell’appoggio agli affari della famiglia Tulliani nel settore dei massmedia.
Anche i riportati maliziosi riferimenti alla precedente relazione della Sig.ra Tulliani con il finanziere Gaucci hanno contribuito ad inasprire la situazione.

Riteniamo che un uso più prudente della stampa avrebbe potuto evitare quanto è avvenuto, con benefici per tutti e soprattutto per l’Italia.

Era dal 1948 che la nostra Patria non aveva una maggioranza di centrodestra così omogenea e robusta e tutti ci aspettavamo che finalmente si provvedesse alle necessarie improcrastinabili riforme, tra le quali la riduzione del numero dei Parlamentari, la reintroduzione delle preferenze nelle elezioni politiche, la soppressione delle province, se possibile la riduzione delle tasse, o quanto meno una maggiore equità fiscale, la riforma della magistratura, quella della previdenza e via dicendo.

Invece si è perso tempo in diatribe di carattere personale e nella difesa di interessi contrapposti non sempre commendevoli.
Dimentichi del tutto che i panni sporchi si lavano in famiglia i due contendenti se ne sono dette pubblicamente di tutti i colori, provocando il tripudio dell’opposizione la quale versava da tempo in uno stato comatoso che pareva irreversibile, a causa delle faide all’interno del PD, alla vittoria in occasione delle primarie dei candidati dell’estrema sinistra contrapposti a quelli del partito di Bersani ed alla mancanza di programmi e di politici capaci di contrapporsi alla forte leadersheep di Berlusconi.
Da tempo si parlava della costituzione di un cosiddetto “terzo polo”, che allo scopo di rovesciare Berlusconi, dovrebbe allearsi con le sinistre - costituito dall’UDC di Casini, dall’API di Rutelli e da Futuro e Libertà di Fini.


A nostro parere ben poche sono le cose che i suddetti movimenti hanno in comune: così UDC e API di radice cattolica, almeno a chiacchiere, si dicono a favore della “vita” mentre i finiani sono a favore del testamento biologico; altresì il loro atteggiamento nei confronti dell’omosessualità e dell’immigrazione è profondamente diverso e così quello in materia fiscale.

Anche i precedenti dei loro leaders sono antagonisti e contraddittori.
Così l’On. Casini dal centro-destra è passato al centro con propensione all’accordo con le sinistre.

Rutelli, proveniente dal Partito Radicale, che era ed è a favore dell’aborto, che considera l’omosessualità una forma di sessualità normalissima e che è a favore della liberalizzazione dell’uso delle droghe cosiddette leggere, dopo aver fatto parte della Margherita e del PD ha ora fondato l’API che si dichiara conforme al pensiero cattolico.

Infine Fini già segretario del MSI movimento erede della RSI di Mussolini ha fondato Futuro e Libertà con i transfughi del PdL.
Le sue piroette sono notorie: da Mussolini definito “grande statista” al fascismo definito “male assoluto”; dalla legge Bossi-Fini per il controllo dell’immigrazione al voto agli immigrati, dal presidenzialismo al no al premio di maggioranza.

Ci domandiamo come si possa avere fiducia in un simile trio di aspiranti Presidenti del Consiglio, che il giorno dopo un’eventuale vittoria dell’alleanza “terzo polo” e sinistre ricomincerebbero a scannarsi.

A nostro avviso a meno che la secessione dei finiani non rientri nel PdL (ci auguriamo senza Fini), l’On. Berlusconi, pur avendo ottenuto la fiducia alla Camera dei Deputati con il minimo scarto di 314 a 311, qualora non riuscisse ad assicurarsi l’appoggio di almeno altri 15-20 deputati dovrebbe chiedere al Capo dello Stato di sciogliere le Camere e di indire nuove elezioni.

In tal caso si farebbe piazza pulita di tante mezze calzette piene di boria e prive di seguito che potrebbero fornire valide braccia al lavoro manuale.

Ed ora alcune considerazioni sulla fiducia ottenuta alla Camera dei Deputati dall’On.Berlusconi.
Le opposizioni parlano di vittoria di Pirro e di mercato delle vacche.

Si tratta invece di una vittoria risicata ma di eccezionale importanza. Se infatti il Presidente del Consiglio fosse stato sfiduciato, avrebbe dovuto rassegnare immediatamente le dimissioni e certamente il Capo dello Stato avrebbe affidato l’incarico di formare il nuovo Governo a qualche altro politico. Sarebbe così finita la carriera di Berlusconi e si sarebbe avuto un governo costituito dagli sconfitti e dai finiani.

Quanto al mercato delle vacche ci limitiamo ad osservare che le sinistre da sempre vi hanno fatto e vi fanno spudoratamente ricorso.

Dall’On. D’Alema postcomunista, che divenne presidente del Consiglio grazie all’abbandono del centro-destra da parte una trentina di parlamentari capeggiati dall’On.Mastella, ed anche ora grazie al passaggio all’opposizione di una quarantina di parlamentari eletti con il centrodestra, capeggiati dall’On. Fini.

Infine una constatazione.
Fini ed i suoi seguaci sono incorsi in un triplice
tradimento. Eletti con il centrodestra hanno tradito il loro elettorato.

A sua volta Fini ha convinto la maggior parte quelli che lo hanno seguito sostenendo falsamente che Futuro e Libertà avrebbe continuato a far parte del centro-destra anzi ne avrebbe allargato il consenso; invece si alleato con Casini e Rutelli in uno pseudo Polo della Nazione, che si propone di sottrarre voti centrodestra per poi allearsi con la sinistra.

Del resto se si dovesse comunque formare un governo sostenuto dalle sinistre verrebbe reintrodotta l’ICI, sarebbe introdotta un’imposta patrimoniale, il prelievo fiscale sui BOT sarebbe elevato dal 12,5 al 25% e sarebbe ancor più limitata la libertà degli Italiani con ulteriori norme di polizia tributaria e l’inserimento indiscriminato delle intercettazioni telefoniche.

In ultimo Fini eletto dal centro-destra Presidente della Camera dei Deputati ha tradito il preciso obbligo di assolvere alla funzione di garante di tutte le sue componenti, si è comportato come capo una fazione aggressiva e sfascista, e continua minacciare imboscate sfracelli.

Il suo comportamento è inescusabile e riteniamo che dovrebbe dare le dimissioni, ma siamo certi che non lo farà.
Soltanto le prossime elezioni che provocheranno la sua scomparsa dall’agone politico, segneranno la fine ingloriosa della sua carriera politica. Nessuno lo rimpiangerà.

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