ARRIVEDERCI

autore: 
Roberto Vittucci Righini

Allorchè questo numero del Mensile perverrà ai Lettori saranno già noti i risultati delle elezioni amministrative di Torino e di alcune località della Toscana dove il simbolo “Stella e Corona” è riapparso dopo 36 anni dal 1970, ultimo anno in cui era stato stampato sulle schede elettorali.

Oggi, 20 maggio 2006, mentre scrivo questa breve nota, non sappiamo evidentemente quale sarà l’esito della ricomparsa ufficiale dei monarchici italiani con un simbolo storico che sta a cuore a molti di noi che con e per esso militarono e si fecero le ossa politiche da giovani, anche se poi non furono pochi coloro che con la scomparsa del Partito monarchico nel febbraio 1972, emigrarono verso altri partiti o ritennero chiusa la loro stagione di militanza politica limitandosi solo più, e non sempre, a recarsi alle urne per deporvi stancamente e senza entusiasmo schede sulle quali avevano tracciato un segno a volte utile solo per farle dichiarare nulle.

Dopo tanti anni alcuni di noi sono pertanto tornati nell’agone elettorale per risollevare, in conformità a quanto dichiarato da S.M. Umberto II in Messaggio 30 maggio 1952 indirizzato allaGiunta esecutiva del Partito di Stella e Corona, “la bandiera dell’antica fedeltà”. Purtroppo la mancanza di mezzi economici ed il boicottaggio specialmente ad opera dei quotidiani venduti a Torino (i quali alla faccia del diritto di informazione dei loro lettori, ci hanno completamente ignorato) hanno impedito alla maggior parte degli elettori di venire a conoscenza della esistenza della nostra Lista.

Comunque siano andate le votazioni – che commenteremo sul numero di luglio – e anche in caso i monarchici abbiamo raggranellato solo qualche decina di voti, rimane la constatazione che, sia pure in luoghi per ora isolati, alcuni gruppi di Italiani aderenti all’Alleanza Monarchica, hanno scelto di battersi a viso aperto per i propri ideali, scendendo in piazza, partecipando a trasmissioni televisive e radiofoniche (poche, purtroppo, in verità), montando banchetti di propaganda nelle pubbliche vie, attaccando manifesti e distribuendo materiale propagandistico nel quale ribadiscono la fedeltà ai propri ideali.

Per molti (specialmente per coloro che intendono la Monarchia come un mezzo per paludarsi in manti) quanto sopra avrà il sapore del ridicolo, altri pomposamente dichiareranno, ove i risultati elettorali siano tremendi o quantomeno scarsi per noi, “Lo avevamo detto”, ma di tale affermazione e di altre consimili onestamente non ce ne potrebbe importare meno, dato che abbiamo vissuto alcuni mesi di grande emotività nella speranza o forse sarebbe meglio dire nell’“illusione” di poter tornare a contare, se non tanto almeno un poco, come monarchici in Italia.

Comunque un grazie a chi, potendolo, ha votato “Stella e Corona” e un arrivederci del nostro bel simbolo, in occasione di prossime elezioni nelle quali, eventualmente anche a dispetto dei risultati del 28 e 29 maggio 2006, torneremo.

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