ANCOR PIU’ PENOSO

autore: 
Andrea Gallorini e Roberto Vittucci Righini

Con la viva e sempre accesa speranza, che i recenti orribili fatti che sfortunatamente coinvolgono anche S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele di Savoia, si rivelino delle accuse infondate, create ad arte per mettere in gioco il prestigio della Sua Figura e dell´Istituzione che rappresenta; mi porgo tuttavia un gravoso dubbio.
Infatti, se per sciagura, il Principe sabaudo venisse riconosciuto colpevole dei gravissimi reati ad Egli attribuiti, per noi monarchici, la realtà politica verrebbe definitivamente chiusa. Perché?
Perché tutto il nostro operato fa riferimento esplicitamente alla Istituzione Monarchica che molti di noi sicuramente incarnano con Casa Savoia, di cui Vittorio Emanuele è l´indiscusso capostipite. Se il Principe (ripeto, speriamo di no) si dimostrasse colpevole, cadrebbero tutti i principi che finora hanno tenuto in noi lo spirito monarchico.

Più di una volta (facendo riferimento agli ultimi numeri di Italia reale), si è utilizzato come cavallo di battaglia, di ciò che doveva distinguere le liste monarchiche da quelle repubblicane, il fatto che esse erano estranee agli inciuci e interessi di lucro, mali che oggi gravano sulla politica italiana.
Ma adesso con il più alto esponente dei Savoia dietro le sbarre, accusato per ben più gravi motivi, tutti quei discorsi diverrebbero puramente fumo.
Quante volte si è ripetuto, che se in futuro rinascerà un partito monarchico sarà un partito per il Re e non del Re.

Ma adesso come si fa a scendere nel dibattito politico, sostenendo di batterci per chi viene indicato appartenente ad associazioni a delinquere e fautore della prostituzione? (le accuse per adesso riferitegli).

Più volte, anche lo stesso direttore di questo giornale e presidente dell´A.M. ha dichiarato quanto è stato penoso successivamente al 1972, il vedere molti giovani, vista l´impossibilità di far politica con un organo monarchico orientarsi verso altre associazioni.

Ma io ritengo ancor più penoso, avendo ora, grazie ad A.M. la possibilità di presentarsi con proprie liste, il vedere monarchici, ma soprattutto gente delusa dall´attuale Repubblica e che in precedenza guardava all´istituzione monarchica come l´unica forza in grado di ridare fiducia ai cittadini e nuova linfa al nostro amato Paese, scuotere la testa e mormorare: “sono tutti uguali”.

Quello che voglio dire, è che Vittorio Emanuele (se tutto dovesse malauguratamente dimostrarsi vero) implicandosi in questa vicenda, ha danneggiato gravemente l´Istituzione che rappresenta, girando così le spalle a quelle migliaia e migliaia di persone che dal ´46 si sono battute per essa. Se tutto ciò fosse vero allora, questo è un vero e proprio tradimento, sì un tradimento, non quello fatto credere dagli storici con la cosiddetta “fuga di Pescara”, bensì il dimenticarsi dei propri doveri e principi, e immischiarsi in vergognose organizzazioni con solo l´intento di arraffare qualche soldo.
Questa lettera non è nata con il fine di polemizzare, ma da una cocente delusione.

Forse ho sbagliato ad associare troppo la figura di Vittorio Emanuele con l´istituzione monarchica, ma sicuramente come ho detto in precedenza ne fa sicuramente uno dei massimi esponenti.
Spero presto che i fatti smentiscano questi righi e che lo Stemma sabaudo ritorni senza vergogna e con l´onore di sempre a sventolare nei Tricolori di tutti gli italiani, altrimenti questa sarà una umiliante e indecorosa sconfitta.

Andrea Gallorini (Arezzo)

*********

Dalle numerose lettere e e-mail pervenute al nostro sito Internet, in parte accusanti la triste vicenda quale totalmente falso tentativo di danneggiare la figura del Principe Vittorio Emanuele e con lui i monarchici italiani, e in parte contenenti ingiurie, abbiamo scelto quella sopra pubblicata, di un giovane studente toscano, che evidenzia il grave stato di disagio dei monarchici italiani.

Inorriditi e sdegnati da quanto sta accadendo, rimaniamo a fianco del Principe Vittorio Emanuele, convinti che le gravissime accuse rivoltegli dai magistrati di Potenza siano infondate e non troveranno conferma nei loro allucinanti assunti.

Non essendo però noi cortigiani né monarchici da operetta, ribadiamo quanto già affermato in passato sul rifiuto di Alleanza Monarchica a seguire o riferirsi a quei Principi che con i loro indubitabilmente provati comportamenti dovessero portare discredito alle Famiglie reali di appartenenza, oltre che al nostro ideale.

Roberto Vittucci Righini

anno: 
mesi: 
argomenti: