GOVERNO NUOVO - VIZI VECCHI

autore: 
Massimo Mallucci

La compagnia del centro sinistra, dopo aver fatto eleggere al Parlamento il noto “Luxuria”, continua ad affermare la propria immagine.

Ecco, dunque, che Daniele Farina, storico militante “sfasciatutto” no global e leader del centro sociale Leoncavallo, dopo essere diventato, anche lui, deputato, è poi stato nominato vice presidente della Commissione Giustizia, presieduta da Pino Pisicchio dell’Italia dei Valori. Non sappiamo che cosa ci possa essere in comune tra il portavoce dell’ex Pm Di Pietro e l’ideologo barricadiero, noto alla magistratura, oltre che per le informative Digos, che sicuramente hanno interessato la sua attività, per una condanna a 4 mesi della Corte d’Appello di Milano.

Sulla stampa leggiamo che il nuovo Vice Presidente avrebbe definito Bush “un criminale che dovrebbe essere processato all’Aja”. Cose incredibili! Si farà buona compagnia con un altro neo eletto: Luca Casarini che di manifestazioni, barricate e violenza urbana se ne intende.
Anche Sergio D’Elia, deputato della “Rosa nel Pugno”, è stato promosso sul campo ed eccolo nominato Segretario della Camera dei Deputati. Già esponente di “Prima Linea”, venne condannato a 25 anni nel processo per l’uccisione dell’agente Fausto Dionisi, ammazzato il 20 gennaio 1978 a Firenze, durante un blitz terroristico al carcere delle Murate.
La vedova di Dionisi, Sig.ra Mariella, protesta invano, anche a nome di altri familiari delle vittime del terrorismo: “Non mi sento rappresentata da un tale deputato”. Cose che accadono con il sistema elettorale vigente in Italia e che impone dall’alto glieletti, privando il popolo proprio di una delle “Sovranità” che lo stato monarchico garantisce: scegliere i propri rappresentanti.

Abolite le preferenze, i padroni della politica sono più forti ed arroganti che mai. Viste queste premesse non ci si può certo meravigliare per la “grazia”concessa a Compressi, ex di Lotta Continua, condannato a 22 anni per l’omicidio del Commissario Calabresi.
I familiari della vittima hanno saputo, solo a cose fatte, della concessione della grazia. Il Ministro Mastella è stato costretto a telefonare e chiedere scusa.
Ci domandiamo quali esempi possa tramandare ai giovani uno Stato che dimostra di rispettare più i killer delle vittime.

Non si tratta del Museo degli Orrori ma del nuovo governo italiano. Le misure di clemenza volute dal centro sinistra con l’appoggio di taluni partiti del centro destra parimenti interessati a vantaggio anche di propri eletti o ex eletti, determineranno, inoltre, la scarcerazione di circa 13 mila detenuti. E’ sconvolgente la motivazione: in molte carceri la vita sarebbe disumana.

Invece di intervenire sulle carceri, i nostri liberano i detenuti. Ogni popolo, certo, soprattutto nelle democrazie liberalprogressiste, fondate sui “diritti dell’uomo”, ha il governo che si merita. Purtroppo ne pagheremo tutti le conseguenze. Ovviamente da una classe politica del genere non potevano mancare gli immediati dibattiti per introdurre i pacs (le unioni omosessuali legalizzate) anche in Italia.

La Conferenza Episcopale Italiana è dovuta già intervenire per richiamare, semplicemente all’ordine naturale delle cose, anche per quanto riguarda la bioetica e, quindi, la ricerca sulle staminali.

La On.le Livia Turco dà “fuoco alle polveri” e già si agita per introdurre la pillola - aborto, la famosa “RU 486”, altrimenti chiamata la “pastiglia della morte”. Non si ferma la deputatessa ed ecco che propone una riforma della legge sulla droga, per liberalizzare le droghe leggere.
Eppure l’ufficio per le droghe delle Nazioni Unite ha censurato i Paesi europei che non varano leggi severe contro l’uso degli spinelli.
Strano Paese, il nostro, che perseguita i fumatori di sigarette, a meno che non si tratti di cannabis. In fondo per gli intellettualoidi ex sessantottini “uno spinello” non ha mai fatto male a nessuno. Medici e scienziati dicono il contrario ma, si sa, l’ideologia ha le sue esigenze.

A fronte di tante brutture questa bella coalizione ha pure varato il così detto “pacchetto delle liberalizzazioni” che ha provocato le immediate reazioni di intere categorie, come i tassisti, i commercianti, i farmacisti e gli avvocati.
Esaminate, una per una, queste “liberalizzazioni” non sono altro che manovre che nascondono nuove tasse, favoriscono una concorrenza sfrenata, vogliono distruggere gli ordini professionali e favorire, come accade in altri campi ,le grosse lobbyes economiche.

La politica di sinistra, in effetti, da anni ci ha abituato a vedere il piccolo commerciante, imprenditore o professionista colpito da tante e tali norme, che hanno lo scopo di aiutare soltanto i “grossi” e “potenti”.

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