PANORAMA POLITICO

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

Le elezioni amministrative hanno rappresentato per il Governo una vittoria notevole grazie ai successi conseguiti nel superamento almeno parziale della crisi economica (meglio di tanti altri Stati), alla costruzione rapida ed efficiente di nuove confortevoli abitazioni per i terremotati dell’Abruzzo (senza ricorrere all’aiuto di Nazioni straniere), all ’ eliminazione degli spaventosi ammassi di spazzatura a Napoli e dintorni accumulati a causa dell’ignavia del precedente Governo Prodi e dell’amministrazione dei compagni Bassolino e Jervolino, nonché ai successi della lotta alla criminalità organizzata.

Il centro-destra che governava soltanto due delle 13 regioni dove si è votato, oltre a riconquistare la Lombardia ed il Veneto ha vinto in ben altre 4 Regioni (Piemonte, Lazio, Campania e Calabria).

L’affermazione della maggioranza di governo è ancora più significativa se si pensa che ha vinto nelle Regioni strategicamente più importanti e popolose nonostante i fattori negativi sottoindicati.

Innanzitutto la giustizia ad orologeria nei confronti di Berlusconi, che come sempre è intervenuta alla vigilia delle elezioni, anche se questa volta non è stato possibile attribuirgli reati di alcun genere, ma soltanto diffondere intercettazioni telefoniche ( che per legge dovevano restare segrete) su sue attività erotiche, con donne giovani ed avvenenti, da lui neppure pagate; si trattava com’è evidente di fatti privati e di nessuna rilevanza penale, diffusi al preciso scopo di gettare fango sul Capo del Governo, e che hanno indotto la di lui consorte, che non attendeva altro, a richiedere una separazione con pretese molto remunerative.

Pur non appartenendo alla categoria dei moralisti, riteniamo che un Presidente del Consiglio dovrebbe avere maggiore riguardo per la propria privacy e maggior rispetto per la carica che ricopre.
La frequentazione di escort che lo filmavano e registravano quanto diceva, non ci pare veramente il massimo.


Vi è poi stato l’atteggiamento provocatorio e controproducente dell’On. Fini, cofondatore del Popolo della Libertà e attuale Presidente della Camera dei Deputati, che non ha perso occasione per contestare pubblicamente le decisioni politiche del leader del suo partito nell’intento illusorio di subentrargli allorché dovesse ritirarsi dalla politica e di ingraziarsi le sinistre.

Ha contribuito anche il persistente antagonismo tra gli ex di Forza Italia e gli ex di Alleanza Nazionale, che dimostra come l’unificazione non sia a tutt’oggi riuscita.

Berlusconi ha anche dovuto accontentare la Lega la quale ha preteso di candidare propri esponenti in Veneto dove l’ottimo Governatore Galan del PdL è stato di fatto destituito benché disponesse di una solida maggioranza, per lasciare l’incarico all’efficiente Ministro dell’Agricoltura Zaia, ed in Piemonte dove lo sprovveduto quarantenne Cota è stato contrapposto alla Governatrice Bresso.

In particolare l’On. Cota abituato a parlare senza riflettere e convinto a sproposito di essere un esperto di storia patria, si è espresso pubblicamente in modo particolarmente ostile e provocatorio nei confronti del Risorgimento e di Casa Savoia, alienandosi molti possibili sostenitori e correndo quindi il rischio di perdere le elezioni per la sua dabbenaggine: le ha poi vinte con uno scarto del solo 0,4%.
Ma poiché pare che il voto disgiunto (a favore del PdL ed al contempo della candidata di sinistra alla presidenza) sia stato elevato ma contestato, la Bresso ha dichiarato che farà ricorso per cui l’esito definitivo non è ancora scontato.


Comunque il fatto che la Lega Nord non sia riuscita a superare l’alleato Popolo della Libertà in Italia Settentrionale rappresenta un fatto positivo, perché un eccessivo rafforzamento dei “padani” alla lunga potrebbe costituire un pericolo per l’Unità della nostra Patria, bene supremo da difendere a qualsiasi costo.

Infine un ultimo contributo al disorientamento dell’ elettorato di centro-destra lo ha dato la mancata presentazione della lista del PdL alle elezioni regionali per la Provincia di Roma, anche se non crediamo alla favola dell’allontanamento dell’incaricato per mangiare un panino come ci è stato raccontato.

Riteniamo invece possibile che chi doveva presentare la lista e si trovava già sul posto, sia stato richiamato perché all’ultimo momento come in un gioco di bussolotti i nomi di alcuni candidati erano stati sostituiti.
Da parte sua l’opposizione ha subito una severa sconfitta.

Il nuovo Segretario del P.D. On. Bersani (ex PCI) è apparso rassegnato e si è limitato a criticare il Presidente del Consiglio senza vanzare proposte di alcun genere.
Anche nel suo partito l’unione tra ex PCI e comunistelli di sacrestia non è riuscita e vi sono state molte defezioni tra i cattolici passati all’UDC di Casini o ad Alternativa per l’Italia, il movimento di Rutelli.


Ha anche subito l’offensiva della cosiddetta Italia dei Valori di Di Pietro, che con toni esagitati si è atteggiato a fustigatore dei costumi e ad incarnazione della giustizia politicamente corretta.

Inoltre scandali sessuali (rapporti con trans con aggiunta di coca) e politici (tangenti) hanno coinvolto recentemente esponenti di rilievo del P.D., alla faccia della pretesa ed inesistente superiorità politica della sinistra.

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