PANORAMA POLITICO

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

Continuano le fibrillazioni nel centrodestra.
Il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini prosegue nella sua politica di opposizione al Presidente del Consiglio attraverso una serie di iniziative che mirano a bloccare l’azione di governo ed a lasciare il Cavaliere alla mercè di certi P.M. d’assalto, i quali da sempre tentano di incastrarlo per i più svariati motivi, accusandolo di collusioni con la mafia, addirittura di stragismo e poi di abuso di potere, di evasione fiscale e chi più ne ha più ne metta.


Il Presidente Berlusconi si trova di fronte ad un bivio. Indire nuove elezioni nel prossimo mese di marzo, come vorrebbero l’On. Bossi e gli estremisti berlusconiani, oppure tentare di salvare il salvabile per arrivare alla fine dell’attuale legislatura che scadrà nel 2013.


Entrambe le soluzioni presentano notevoli incognite e rischi.
Se le elezioni avverranno in un prossimo futuro,
cioè tra pochi mesi, sia Futuro e Libertà (il movimento finiano) che l’opposizione di sinistra-centro, la quale versa attualmente in gravi difficoltà, avranno poco tempo per organizzarsi, preparare le liste, accordarsi sul candidato alla Presidenza del Consiglio, trovare gli indispensabili finanziamenti, ecc.


Se invece le elezioni si terranno a marzo 2013, gli uni e gli altri disporranno di un tempo maggiore sia per quanto attiene all’organizzazione che al reperimento di fondi; inoltre i seguaci di Fini potranno esercitare per un tempo più lungo la loro azione di sabotaggio subdolo, cercando consensi ed appoggio anche tra quei parlamentari dell’attuale maggioranza che a causa della loro inefficienza correranno il rischio di non essere più candidati al Parlamento, nonché tra gli scontenti per non essere stati confermati nell’incarico di ministro o di sottosegretario in precedenti Governi.


In ogni caso Berlusconi dovrà affrontare anche le pressioni o i ricatti dei numerosi gruppuscoli che sono alleati ma non fanno parte del Popolo della Libertà.


Da parte sua l’On. Fini nella doppia incompatibile posizione di capo di un movimento politico e di Presidente della Camera dei Deputati continuerà a trattare con i partiti dell’opposizione al fine di modificare la legge elettorale allo scopo di sconfiggere il Popolo della Libertà e di provocare al contempo la fine politica di Berlusconi. Comunque vadano le cose, è prevedibile la prossima sconfitta e la scomparsa dall’agone politico dell’ex leader di A.N., al quale si rimprovera anche un’eccessiva indulgenza nei confronti degli affari della famiglia della sua attuale compagna.


D’altra parte anche l’opposizione ha i suoi grossi
problemi.
In particolare il Partito Democratico ha perso buona parte degli ex popolari, confluiti in notevole numero nell’U.D.C. di Casini ed in parte nel nuovo movimento Alternativa per l’Italia dell’On. Rutelli. Inoltre risulta che i restanti ex popolari si trovino a disagio in un P.D., ormai diventato una fotocopia del P.C.I. e con posizioni in materia di testamento biologico opposte a quelle dei cattolici.
Altro problema per l’On. Bersani, Segretario del Partito Democratico è quello delle future alleanze, con l’estrema sinistra o con l’U.D.C., che ha già escluso a priori un’alleanza con i comunisti dichiarati.
E poi c’è il problema rappresentato dall’Italia dei Valori di Di Pietro e dal movimento di Grillo che sottraggono voti al P.D.
Per non parlare di Vendola di Sinistra e Libertà che intende candidarsi a Presidente del Consiglio in contrapposizione a Bersani.

Vi è inoltre la questione ancora da risolvere del cosiddetto Terzo Polo di Centro in alternativa e contrapposizione nei confronti dei due Poli di centrodestra e sinistra-centro già esistenti.


Questo terzo Polo dovrebbe essere costituito dall’UDC, da Alternativa per l’Italia e dai seguaci di Fini, e dovrebbe contare a seconda dei sondaggi da un 10-12% ad un 20% di voti.
Attualmente l’opposizione con il supporto di FeL è scatenata contro il Governo, accusato di essere immobilista, guerrafondaio, antisindacale, sprecone e via dicendo.
Tuttavia dobbiamo dare atto al Governo, nonostante la gravissima crisi finanziaria che imperversa in tutto il mondo, Stati Uniti compresi, di essere riuscito grazie alla politica della lesina di Berlusconi e di Tremonti, a far fronte onorevolmente ai problemi che si sono finora presentati, senza ricorrere ad un aumento delle tasse, cosa che invece le sinistre avrebbero fatto con la solita disinvoltura, in modo indiscriminato ed eccessivo.


Un altro segno positivo è rappresentato nel campo del lavoro dalla collaborazione tra il Governo e le organizzazioni sindacali moderate che hanno portato all’isolamento, si spera definitivo, degli estremisti alla perenne ricerca dello scontro, del disordine e talvolta addirittura del sabotaggio.


Finalmente si è compreso che anche a causa della situazione generale che è critica, sia i datori di lavoro che i lavoratori hanno il dovere e la convenienza di collaborare nel comune interesse, altrimenti le imprese falliscono o si trasferiscono all’estero ed i dipendenti vanno ad ingrossare il numero dei disoccupati.


Infine va dato il massimo rilievo alla proposta formulata dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, di traslare finalmente in Patria le salme delle Loro Maestà Vittorio Emanuele III e Umberto II e delle Loro Consorti Elena del Montenegro e Maria Josè del Belgio nel prossimo 2011, in occasione del 150° anniversario della fondazione del Regno d’Italia.


Tanto più apprezzabile la proposta di La Russa, in quanto proviene da un ex dirigente del MSI, cioè del partito che traeva le sue origini e la sua ideologia dalla Repubblica Sociale Italiana a suo tempo in guerra con il cosiddetto Regno del Sud.
In questo modo si darà il dovuto riconoscimento alla Real Casa di Savoia, la quale realizzò l’Unità d’Italia e si addiverrà finalmente alla riconciliazione tra tutti gli Italiani degni di questo nome, che in buona fede combatterono sugli opposti fronti.


S.A.R. Vittorio Emanuele, Principe di Napoli ha da tempo dichiarato che tutte le spese saranno a carico di Casa Savoia.
Auspichiamo che Governo e Parlamento vogliano dare seguito all’auspicio del Ministro La Russa.

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