Panorama politico

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

In tutto il mondo, Italia compresa, imperversa una crisi economica molto pesante.

Le cause sono molteplici. La speculazione, sempre pronta ad intervenire, la recessione che continua ad accentuarsi, l’aumento incontrollato del costo delle materie prime, la delocalizzazione delle attività industriali, trasferi te dove la mano d’opera costa di meno, il che comporta disoccupazione e danni nelle Nazioni più progredite, e soprattutto la concorrenza sleale esercitata in particolare dagli Stati comunisti asiatici che sfruttano il lavoro a costo zero di milioni di prigionieri politici; tutti questi fattori contribuiscono all’attuale caotica situazione di instabilità.

Per quanto riguarda l’Italia vi sono anche gli incredibili ed ingiustificati sprechi nella spesa pubblica, i privilegi della parassitaria casta politica, la mancanza di rigorosi ed efficienti controlli, l’incapacità di molti politicanti e dei loro protetti, i finanziamenti connessi ad una miriade di organizzazioni che non li meritano.

Il Ministro dell’Economia aveva formulato un primo progetto inaccettabile perché salvaguardava i privilegi dei politici e prevedeva un cosiddetto contributo di solidarietà che doveva colpire essenzialmente tutti coloro che con le loro attività raggiungevano un guadagno lordo di una certa entità, già sottoposto a pesanti prelievi fiscali, e tagliava in modo drastico i finanziamenti agli enti locali.

Tale progetto inoltre contraddiceva il programma del PDL e l’impegno del Presidente del Consiglio Berlusconi che aveva affermato: “Non metterò mai le mani nelle tasche degli Italiani”.

Si ebbe subito una protesta generale, soprattutto da parte dei sostenitori del centrodestra che si vedevano traditi ed erano indignati perchè la casta dei politici conservava tutti i propri privilegi.

A sua volta la sinistra soffiava sul fuoco,invocando una tassa patrimoniale e l’aumento della tassazione sulle cosiddette “rendite finanziarie” , che non sono il frutto di evasioni fiscali come si vorrebbe far credere, bensì soltanto il risparmio sui legittimi guadagni già abbondantemente tassati in precedenza.

Fortunatamente il Capo del Governo ed i suoi collaboratori si sono resi conto che l’adozione di misure tanto ingiuste ed impopolari non sarebbe servita a nulla ed avrebbe consentito alle sinistre di vincere a mani basse le prossime elezioni politiche che si terranno nel 2013.

Così la manovra economica è stata integralmente modificata e fondata su basi eque.

Nessuna supertassa. Le modifiche al decreto hanno previsto interventi di carattere costituzionale (dimezzamento del numero dei parlamentari e soppressione delle Province, le cui competenze saranno trasferite alle Regioni) e interventi di carattere ordinario: accorpamento delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni, riduzione dei consiglieri comunali, conferimento di maggiori poteri agli enti territoriali nell’accertamento dell’evasione fiscale con conseguente destinazione ai medesimi delle maggiori entrate accertate, adozione di nuove misure fiscali al fine di eliminare l’abuso di intestazioni fittizie di beni (yacht, ville, auto di lusso) a società di comodo, contributo di solidarietà a carico dei parlamentari, prelievo fiscale solo sui redditi maggiori, Iva al 21%, riduzione dei vantaggi fiscali concessi alle cooperative, che spesso sconfinano in situazioni di concorrenza sleale.

Un’altra misura che a nostro avviso dovrebbe essere adottata è la soppressione della pensione sociale in caso di ricongiungimento dei genitori anziani di extracomunitari residenti regolarmente in Italia.

Costoro a nostro avviso non ne hanno diritto essendo sempre vissuti all’estero e non avendo quindi versato alcun contributo, per cui alla fine chi paga è il solito pantalone. Inoltre la loro stragrande maggioranza, anche se anagraficamente risulta residente in Italia, in effetti continua a vivere nei luoghi di origine realizzando una vera e propria truffa ai danni della nostra Patria.

In ogni caso un Governo lungimirante che avesse l’effettiva intenzione di risanare definitivamente la situazione finanziaria e di realizzare il tanto auspicato pareggio del bilancio dovrebbe mettere mano ai quattro capitoli di spesa fuori controllo: i privilegi della casta dei politici, l’aumento ad almeno 64 anni per la pensione di anzianità, il taglio ed il controllo delle spese sanitarie ingiustificate ed il blocco dei turn over nel pubblico impiego data l’impossibilità di procedere a licenziamenti.

Se le misure adottate dal Governo non fossero sufficienti anziché ricorrere a nuove tassazioni si potrebbe procedere alle privatizzazioni vendendo a prezzo di mercato, e non a prezzi scontati a favore dei “soliti noti”, gli immobili di proprietà dello Stato dismessi e non più utilizzati, come molte caserme, tutte situate nei centri urbani.

Fatta questa lunga premessa di carattere economico-finanziario passiamo ad esaminare brevemente le novità nel settore strettamente politico.

Nel P.D.L. la nomina dell’On. Alfano a segretario nazionale sta dando risultati positivi, perché consente al nuovo referente politico di contattare le varie correnti che compongono il partito di maggioranza relativa, smussando i contrasti e consentendo il libero confronto di idee e prospettive sempre utili soprattutto in un momento drammatico come l’attuale.

Quanto alle opposizioni le novità sono poche.
Per loro tutte le colpe, dal diluvio universale in poi, sono di Berlusconi, il quale a loro avviso dovrebbe ritirarsi per consentire la costituzione di un sedicente governo tecnico il quale come al solito dovrebbe aumentare le tasse; così lo spreco continuerebbe come prima, più di prima.

In compenso le novità per le opposizioni sono molte in campo penale. A cominciare dall’incriminazione del consigliere regionale Penati - ex braccio destro ed ex capo della segreteria politica dell’On. Bersani, segretario del P.D. -e di molti altri esponenti dello stesso partito.

Viene così ulteriormente smentita la favola della mai esistita superiorità morale della sinistra, quella sinistra serva dell’Unione Sovietica - nemica politica e militare dell’Occidente e quindi dell’Italia - dalla quale riceveva pesanti sovvenzioni durante la guerra fredda.

Infine una considerazione: i mass media nella loro quasi totalità minimizzano le pesanti responsabilità penali di tanti esponenti della sinistra.
Se al posto di Penati ci fosse stato l’ex capo della segreteria del Presidente del Consiglio è facile immaginare la cagnara che si sarebbe scatenata perché mentre Berlusconi “non può non sapere”, invece ai capi della sinistra va applicato il concetto opposto: “essi sono sempre in buona fede e pertanto non possono e non devono sapere".

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