PANORAMA INTERNAZIONALE

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

In Europa la crisi-economico-finanziaria non accenna a ridurre i propri nefasti effetti anche a causa dell’atteggiamento inconsulto della Germania, la quale fornisce dati truccati sui propri bilanci e si oppone ad un congruo aumento dei fondi che la B.C.E. può mettere a disposizione degli Stati dell’U.E. sotto attacco da parte della speculazione internazionale (Grecia, Spagna, Portogallo, Italia e ora anche Francia).

Non è aumentando le tasse, come sta facendo il Governo Monti, ma riducendo in modo drastico la spesa pubblica, soprattutto quella destinata agli enormi sprechi della casta dei politici che si può uscire dall’attuale recessione.

L’aumento esagerato della tassazione ha provocato un generale aumento dei prezzi per cui la situazione sta degenerando.

Categorie sempre più ampie di persone che già in precedenza si trovavano in difficoltà sono ora in subbuglio, aumentano gli scioperi ed i disordini che si stanno estendendo a macchia d’olio e non sappiamo fino a quando l’attuale Governo potrà resistere, tanto più che è sorretto da una maggioranza ampia ma raccogliticcia che va dal PDL al PD, all’UDC a FL.
Unica all’opposizione la Lega, che ha ricominciato a blaterare di secessione.

In Ungheria il Governo del Presidente Orban, leader del partito di destra Fidesz che in Parlamento ha una maggioranza di due terzi dei seggi ha ottenuto l’approvazione della nuova costituzione che sirichiama a quella antica (soppressa a suo tempo dai comunisti)la quale riconosce che la Nazione ungherese è cristiana

Ovviamente la cosa ha suscitato l’indignazione dell’U.E. dove prevalgono le forze laiche, laiciste e progressiste, che hanno minacciato nuove sanzioni.
Ma anche altrove le cose vanno male.

In Francia si avvicinano le elezioni presidenziali ed è possibile che il presidente Sarkozy, candidato del centro-destra, venga battuto dal candidato socialista Hollande.

A questo punto sarà risolutiva la posizione del F.N. di estrema destra, guidato dalla figlia di Le Pen, che se in sede di ballottaggio non deciderà di appoggiare l’attuale presidente lo condannerà alla sconfitta.

Anche l’Inghilterra ha i suoi problemi, peraltro meno gravi perché saggiamente ha conservato la sterlina, per cui la Banca di Stato può intervenire a sostegno dell’economia con l’emissione di moneta e realizzare ulteriori misure senza dipendere dai dettami dell’U.E.


Il Regno cosiddetto Unito ha però il problema della Scozia, dove una maggioranza nazionalista intende sancire l’indipendenza entro il prossimo 2014.

Come avevamo previsto a differenza dei cosiddetti esperti che pontificano sui mass media, la cosiddetta “primavera araba” si sta trasformando in una “controprimavera” cioè in un “rigido inverno”.

In Egitto che è la nazione guida del mondo arabo per numero di abitanti e potenziale, il rovesciamento del Presidente Mubarak, sincero amico ed alleato dell’Occidente che lo ha vigliaccamente abbandonato (grazie presidente Barack Obama!!!) le elezionisono state stravinte dai partiti islamici.
I Fratelli Musulmani del Partito Libertà e Giustizia hanno avuto il 47,18% dei voti e 235 seggi; gli estremisti islamici del Partito salafitaAl-Nouril 24,29% e 121 seggi;infine i moderati del Partito liberale Wafd il 9% e 42 seggi.

Non resta che da augurarci che le ForzeArmate Egiziane si assumano le loro responsabilità e impediscano una deriva fanatica di tipo iraniano.
In altre parole i partiti fondamentalisti controllano il 90% circa del Parlamento. Risibili i voti presi dai giovani democratici e progressisti sostenuti a spada tratta dalla stampa e televisione di tutto il mondo.


In Tunisia il partito islamico di maggioranza Ennhada guidato dal leader Ghannouchi intende imporre la sharia.

Anche in Marocco le elezioni sono state vinte dal partito fondamentalista islamico Giustizia e Sviluppo guidato dal premier Benkirane; fortunatamente il Sovrano marocchino può contare sull’appoggio dell’Esercito e contrastare gli eccessi degli estremisti.

Purtroppo tutto il Nordafrica, Libia compresa è in ebollizione e la situazione generale sta diventando veramente pericolosa.

Ma i politici europei intenti a cianciare di democrazia, libertà e progresso non se ne danno per inteso e non si preoccupano della catastrofe che si sta prospettando sull’opposta sponda del Mediterraneo.

L’Iran prosegue nello sviluppo del proprio programma nucleare e minaccia di bloccare lo stretto di Hormuz per il caso che l’Occidente metta in opera nuove sanzioni.
A loro volta gli Stati Uniti hanno fatto sapere che in caso di blocco interverranno militarmente e nel frattempo si sono impegnati a vendere all’Arabia Saudita 84 nuovi caccia F-15 SA ed a potenziare 70 caccia F15S già in possesso dei sauditi; dopo il ritiro delle proprie truppe hanno anche ceduto armi all’Iraq per 11 miliardi di dollari e stanno organizzando una nuova grande base militare in Kuwait.

Infine in Corea del Nord il nuovo leader Kim Jongun, di 28 anni, figlio di Kim Jong II e nipote di Kim II sung, ha ricevuto i titoli di Grande Successore e di Grande Generale.
Egli ha dichiarato “con solenne fiducia che i burattini della Corea del Sud e gli stupidi politici del mondo non dovranno aspettarsi nessun tipo di cambiamento da parte della Repubblica Popolare Democratica della Corea”.
Intanto nel suo sventurato paese la gente continua a morire di fame.

anno: 
mesi: