PANORAMA POLITICO

autore: 
Giancarlo Vittucci Righini

La cosiddetta “primavera araba” tanto esaltata dai mass media progressisti, compresi quelli sedicenti indipendenti, e favorita dall’altrettanto esaltato Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti, secondo quanto avevamo previsto si è trasformata in un rigido “inverno” del quale non si riesce ad intravedere lo sviluppo e tanto meno la conclusione.


Rovesciati dalla rivolta popolare i regimi filoccidentali dei Generali Mubarak in Egitto e Ben Alì in Tunisia, travolto ed assassinato Gheddafi in Libia, il quale nonostante tutto era ancora il “meno peggio”, ovunque sono andati al potere i partiti islamici, tra i quali sono prevalsi i “Fratelli Musulmani”, presentati puntualmente come la versione moderata e democratica dei maomettani a somiglianza del partito di maggioranza di Erdogan e Gul in Turchia, anch’esso democratico e moderato solo a chiacchiere.


In realtà i Fratelli Musulmani, giunti inaspettatamente al potere senza possedere la necessaria preparazione, né l’organizzazione, si sono limitati ad occupare i posti di potere e ad avviare un rigido programma di islamizzazione che prevedeva la sostituzione progressiva delle leggi locali con i precetti della loro religione; si trattava dell’inizio di un progetto simile a quello realizzato in Iran dove al regime illuminato dello Scià è subentrato quello barbarico e feroce di Komeini.


Per non parlare delle infiltrazioni terroristiche.


Le minoranze cristiane sono state perseguitate.
In tutto il Medio Oriente e nel Nord Africa si sta verificando la diaspora dei cristiani costretti a fuggire dalle violenze degli attuali gruppi di potere: dall’Irak alla Siria, dall’Egitto alla Tunisia ed all’Algeria centinaia di migliaia di cristiani sono stati costretti a fuggire in Occidente per sottrarsi a omicidi e stupri.


E tutto questo avviene tra l’indifferenza dei governi occidentali che stanno a guardare impotenti o che addirittura favoriscono i gruppi islamici con aiuti economici e talora con spedizioni di materiale bellico.


Se l’ex Presidente americano Carter è il responsabile della caduta della Monarchia in Iran, che diede l’avvio al ricatto del petrolio, l’attuale Presidente Obama appare ingloriosamente avviato a superarlo di gran lunga per inesperienza ed errori perchè la sua politica sta favorendo la destabilizzazione dell’intero Medio Oriente e dell’Africa Settentrionale. 

L’unica nota di speranza è data finora dall’atteggiamento dei militari in Egitto, i quali hanno destituito senza colpo ferire il Presidente Morsi e che appaiono come gli unici detentori del potere reale.


Resta da vedere cosa avverrà alle prossime elezioni dato che i Fratelli Musulmani ed i salafiti loro alleati controllano notevoli masse di seguaci mentre i loro avversari si dividono tra conservatori e progressisti, musulmani moderati, cristiani e laici, nazionalisti e internazionalisti e chi più ne ha più ne metta, ed è quindi difficile che possano trovare un’intesa.


Un’altra situazione di estremo pericolo è rappresentata dall’Afghanistan dove il governo del presidente Karzai sta cercando disperatamente di giungere ad un’intesa con l’ala moderata dei talebani esaltati e rinvigoriti dall’annuncio del prossimo ritiro delle truppe occidentali. 

Anche qui la causa dell’attuale precaria situazione è colpa degli americani che hanno impedito all’amato Re Zahir di tornare sul trono, ponendo fine alla rivolta.


Per quanto riguarda l’Italia, il governo Letta vivacchia, diviso com’è tra politici di opposte tendenze che perseguono obiettivi diversi e contrastanti e cosiddetti tecnici che hanno già dato cattiva prova di sé con il Governo Monti.

Purtroppo le regole eccessivamente restrittive imposte dall’U.E. impediscono una vivace ripresa economica.

I finanziamenti sono ridotti al massimo, la Pubblica Amministrazione ritarda il pagamento dei suoi debiti e molte imprese sono costrette a fallire.


Inoltre all’interno dei due principali partiti che sostengono il Governo (PD e PDL) vi è chi ostacola scientemente quanto viene fatto.


Una parte della sinistra auspica un’alleanza con il Movimento 5 Stelle di Grillo, una parte del centrodestra sogna una rivincita che appare improbabile dopo l’esito disastroso delle recenti elezioni amministrative.


Inoltre c’è il problema ormai prossimo dell’eventuale ineleggibilità del Sen. Berlusconi il quale si trova sotto molteplici attacchi da parte della magistratura che lo ha già condannato a 7 anni di reclusione per i reati di concussione e per aver avuto presunti rapporti con una minorenne.

Ciò che rende perplessi è che lo stesso Tribunale ha disposto l’incriminazione per falsa testimonianza di decine di persone che avevano escluso che in casa di Berlusconi fossero stati realizzati comportamenti riprovevoli.

Lascia anche perplessi l’incriminazione del Cavaliere accusato di aver corrotto il Sen. Di Gregorio convincendolo a passare dall’Italia dei Valori al centrodestra.

Episodi inversi, di passaggi dal centrodestra alla sinistra se ne sono verificati parecchi in passato, ma mai nessun politico è stato incriminato per questo motivo.

Comunque ai posteri l’ardua sentenza.

 

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