Re Felipe VI di Spagna firma il decreto che scioglie Parlamento

Data: 
3 maggio 2016
Dopo più di 4 mesi di discussioni in cui i partiti politici non sono riusciti ad accordarsi su un nuovo primo ministro, il Re Felipe ha firmato il decreto per lo scioglimento del Parlamento, fissando le nuove elezioni il prossimo 26 giugno. 
 
Dopo la fine della dittatura franchista, nel 1978, in Spagna è la prima volta che il re scioglie il Parlamento.
 
Il Presidente del Congresso, Patxi López, è stato ricevuto da Re Felipe VI per procedere allo scioglimento e indire nuove elezioni generali tra 54 giorni, come previsto dalla Costituzione, e la data per il voto alle urne è stabilita per domenica 26 giugno 2016. 
 
Le elezioni del 20 dicembre scorso avevano sancito la fine del bipartitismo popolari-socialisti, con l'ascesa della sinistra anti-austerità di Podemos e del centrodestra di Ciudadanos, che hanno complicato la ricerca di una maggioranza di governo.
 
Dopo la rinuncia a gennaio del partito Popolare di Mariano Rajoy, vincitore ma senza maggioranza, è toccato al leader socialista Pedro Sanchez cercare di dare vita ad un esecutivo di coalizione ma anche il suo tentativo è fallito, dopo il rifiuto del leader Pablo Iglesias dei Podemos, in seguito ad un referendum interno al suo gruppo.
 
Il Re Felipe ha dovuto ammettere che “non esiste un candidato che abbia il sostegno necessario per avere la fiducia in Parlamento”, prendendo atto del fallimento della terza tornata di consultazioni per designare il nuovo premier. 
 
Secondo i sondaggi le nuove elezioni potrebbero non riuscire a sbloccare la situazione di stallo politico, con risultati probabilmente simili a quelli di dicembre, ma questo volta i partiti saranno probabilmente più disposti al compromesso.