La Nuova Zelanda fedele alla Bandiera e alla Monarchia

Opinione di Italia Reale: 
REFERENDUM IN NUOVA ZELANDA: LA BANDIERA NON SI CAMBIA
 
I neozelandesi hanno deciso di non cambiare la bandiera della Nuova Zelanda e di tenere quella storica composta dallo Union Jack del Regno Unito e dalle 4 stelle rosse su sfondo blu della Croce del Sud.
 
Nel referendum a cui hanno partecipato più di due milioni di neozelandesi (il 67,3% degli aventi diritto) si poteva scegliere tra la bandiera attuale e quella nuova con la felce argentata, su fondo nero, bianco e blu, la cosiddetta Silver Fern, simbolo della Nuova Zelanda nel rugby a 15 in ambito internazionale ( gli All Blacks).
 
La nuova bandiera alternativa, bocciata dai cittadini, era stata votata dal 43,2% della popolazione con un altro referendum, a dicembre, fra le 5 selezionate da una commissione di esperti da una lista di 40, a loro volta selezionati fra i circa 10.000 proposti dal pubblico. 
 
Il risultato del referendum tenuto giovedì 24 marzo 2016 indica che il 56,6% dei cittadini si è espresso per mantenere la bandiera storica.  Il risultato sarà confermato ufficialmente il 30 marzo.
 
L’idea di cambiare la bandiera del paese con un referendum era stata proposta ufficialmente nel marzo del 2014 dal primo ministro John Key, del Partito Nazionale della Nuova Zelanda.
 
Un motivo del cambiamento era quello di rompere il legame col passato coloniale del paese, dato che contiene al suo interno la bandiera del Regno Unito, la Union Jack.
Un’altra ragione era la sua somiglianza con quella australiana e di altre ex colonie britanniche.
 
Invece la scelta da parte dei neozelandesi di mantenere la bandiera storica dimostra il forte sentimento monarchico in Nuova Zelanda.
Al risultato è stato importante anche il parere contrario dell’associazione di reduci di guerra, la Returned and Services Association (RSA), che non voleva abbandonare la bandiera sotto cui molti neozelandesi avevano combattuto e morti. 
 
Alcune critiche al cambio di bandiera sono arrivate anche da chi contestava il costo del referendum, costato ai contribuenti neozelandesi quasi 15,6 milioni di euro (26 milioni di dollari neozelandesi).
 
Secondo gli organizzatori, una simile decisione per voto popolare non ha precedenti al mondo, poiché altri paesi hanno cambiato bandiera con una rivoluzione, per legge o per decreto.
 
La consultazione al cambio di bandiera non ha solo un valore simbolico ma anche politico, in particolare nei confronti del Regno Unito.
I repubblicani speravano che avesse vinto il nuovo vessillo, che avrebbe dimostrato (secondo loro) la fine del legame col Regno Unito, e che quindi la Nuova Zelanda fosse pronta a diventare una repubblica.
 
Invece la fedeltà alla bandiera storica della Nuova Zelanda, legata al Regno Unito, dimostra che la propria bandiera è ancora garanzia d'identità, assicurata dalla Monarchia, dove il Capo di Stato è Sua Maestà la Regina Elisabetta II.
 
W la Monarchia!
W la Nuova Zelanda!